sabato 24 agosto 2013

In democrazia siamo tutti necessari e nessuno è indispensabile


Ricordo innanzitutto a me stesso che il vero cardine della democrazia è rappresentato dall'alternanza.
Nella roma repubblicana, se non ricordo male, i consoli non potevano esser rieletti per due volte consecutive perchè si riteneva fondamentale conceder ad altri di poter conoscere, valutare e modificare le decisioni del predecessore.
Nella siena "libero comune" i magistrati che governavano la città, dopo pochi mesi venivan sostituiti, sempre con lo scopo di garantire alternanza.
Questo per impedire che il potere, entità straordinariamente seduttiva, possa indurre il politico a vivere la sua attività non più in un' ottica di servizio, piuttosto in un'ottica di dominio.
Perció quando si realizza una consociazione di individui, organizzazioni, lobbies, che occupano la scena politica da tempo immemorabile, cooptando senza consentire alternanza, non c'è più democrazia.
In italia questo fenomeno lo chiamiamo partitocrazia.
Ergo la richiesta, per noi irrinunciabile, di inserire per qualunque eletto un vincolo allo svolgimento di più di due mandati, va nella direzione di scardinare la partitocrazia (che si connota anche per assicurare a chi la pratica, privilegi e sicurezza economica).
Nessuno di noi ambisce a rimanere sulla scena politica, tutti ci sentiamo prestati alla stessa come fosse un servizio civile.
L'alternanza si sposa con la condivisione delle conoscenze e delle competenze. L'auspicio è che altri possan fare meglio di noi, o comunque non peggio di noi.
In democrazia siamo tutti necessari e nessuno è indispensabile.

VINCIAMO NOI!
 

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