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sabato 28 settembre 2013

VENERDI 4 OTTOBRE; "SIAMO TUTTI DECADUTI"


Gad Lerner: Sembra una parodia del vecchio Bagaglino, e invece è la realtà a tingersi di grottesco. Venerdì 4 ottobre in piazza Farnese (luogo raccolto, hanno coscienza dei propri limiti) Forza Italia in concomitanza con la Giunta del Senato che voterà la decadenza di Berlusconi convoca una manifestazione dal titolo: “Siamo tutti decaduti”. In effetti più in basso di così non potevano decadere. Si prendono involontariamente in giro da soli. Per fortuna il commiato di Berlusconi non avrà le tinte cupe di un piazzale Loreto, dove fu trucemente appeso un Duce cui egli ha sempre guardato con ammirazione, ma la a lui più consona tonalità del ridicolo.
Stamane Brunetta e Schifani, in una lettera al presidente della Repubblica, han voluto paragonare il loro oligarca di riferimento a De Gasperi e Togliatti. Confermando che siamo passati dalla tragedia alla farsa.

venerdì 27 settembre 2013

Giuseppe D'Ambrosio risponde al Corriere della Sera


Qualcuno avvisi l'editorialista del Corriere della Sera Polito che il PDL ha tutta la possibilità di dimettersi in blocco anche se, tecnicamente, non esistono dimissioni collettive, ma le stesse restano sempre singole.
Nessuna delle leggi attuali vieta questa possibilità ai parlamentari.

Allo stesso tempo però i parlamentari del PDL sappiano che il sottoscritto, in quanto Presidente della Giunta delle Elezioni alla Camera dei Deputati, è pronto in caso di voto favorevole della Camera sulle singole dimissioni, a fornire immediatamente all'aula l'elenco dei subentranti per l'approvazione definitiva.

giovedì 26 settembre 2013

Italiani, guardate chi avete votato e rivotateli

23/09/2013 - Alessandro Sortino intervista quella merda di Razzi, eletto al Senato per il PDL in Abruzzo. Ascoltatelo e poi andate a cagare se lo avete votato

Nicola Morra,il pdl a rassegnato le dimissioni nelle mani di un pregiudicato


I parlamentari pdellini hanno rassegnato le loro dimissioni nelle mani di un condannato con sentenza passata in giudicato, cioè di un pregiudicato, che le presenterà qualora venga fatto decadere da senatore.
Cosa aspettiamo? Noi votiamo e voteremo -spero in modo palese- sempre a favore dell'offerta di dimissioni da parte di chi non vuole starci in parlamento.

DIMISSIONI IN MASSA DEL PDL, MA....



Dimissioni di massa consegnate nelle mani dei propri capigruppo.
Sapete quanto valgono? ZERO!

Le dimissioni vanno consegnate alla Presidenza di Camera e Senato altrimenti non valgono nulla.
E' solo un modo per alzare la posta in palio, facendo un po' di casino visto che il capo è all'angolo.

Ma se invece dopo 20 anni i parlamentari del PDL ci volessero regalare il mantenimento di una promessa, allora sarei il primo ad essere felice.

Italiani, vi trovereste le prime elezioni dopo 20 anni senza Berlusconi, con la comprensione di cosa siano i suoi parlamentari e con la consapevolezza di quello che rappresenta il PD.

Avreste nelle vostre mani il vostro futuro.
Affiderete ancora il vostro futuro ai vostri aguzzini o proverete a cambiare realmente strada?
La strada sarà migliore o peggiore di quella precedente non lo sappiamo ma, ormai, cosa avete da perdere?

 
 

mercoledì 25 settembre 2013

Luigi Di Maio; Ancora qualche dubbio sul mandarli tutti a casa?


Da 4 mesi Pd e Pdl stanno congestionando i lavori della Camera dei Deputati facendo slittare continuamente la Legge sui rimborsi elettorali ai partiti. Sono 4 mesi per approvare un testo che non abolisce i rimborsi elettorali bensì li trasforma geneticamente (continua a dare soldi ai partiti per sedi, bollette, corsi di formazione, etc).
La nostra proposta era semplice: nessun finanziamento pubblico ai partiti, di nessun tipo. Ci servivano due giorni per farla. A loro 4 mesi non sono bastati. E sicuramente sarà insabbiata al Senato.

Domani sembra che andrà deserta di nuovo la commissione antimafia, non si formerà, per litigi di Pd e Pdl. Mi aspetto almeno una presa di posizione PUBBLICA da Grasso e Boldrini.

Ancora qualche dubbio sul mandarli tutti a casa?

Vice Presidente Camera dei Deputati
Cittadino eletto per il Movimento 5 Stelle

domenica 15 settembre 2013

Funerali più cari per sistemare precari statali: service tax non basta, manovra?



E UN PO' LUNGO DA LEGGERE MA VALE LA PENA .CI SONO TUTTE LE PORCATE CHE FARANNO

ROMA  - Diventerà più costoso persino morire se, come è molto probabile, saranno tagliate “drasticamente” deduzioni e detrazioni fiscali e, tra tante altre cose, anche le spese per funerali non saranno più scaricabili nel 730, ci informa Marco Conti sul Messaggero di Roma. La spiegazione la dàRoberto Petrini su Repubblica: devono sistemare un po’ di statali precari e non sanno dove prendere i soldi, anche perché i tanto mitizzati e mitici tagli alla pubblica amministrazione restano un mito: forse si vedrà qualcosa nel 2014. In altre parole, non solo nuovi statali entrano ma anche non escono quelli vecchi.
Mentre Enrico Letta parla di bicameralismo perfetto e imperfetto, di cui alla gente importa assai poco, anche se un po’ di più importava a Licio Gelliil suo Governo, magari a sua insaputa, sembra una fucina del pensiero fiscale, nel senso della spasmodica ricerca di nuove tasse da infliggere agli italiani e a quella parte che ha commesso la colpa più grave, quella di mettere da parte dei soldi.
I padroni non si toccano, gli speculatori meno che mai, però pensionati e proprietari di case, la nuova maggioranza (sempre meno) silenziosa, sembra un grasso pompelmo da spremitura.
Il ministro della Economia, Fabrizio Saccomanni, in una conferenza stampa è stato quasi tranchant e  ha riferito di aver detto ai colleghi ministri delle finanze europei di star tranquilli sul rapporto debito / pil in Italia. Al posto della Imu
“ci sarà la service tax”.
Enrico Letta è stato un po’ più preciso. Come ha scritto Dino Pesole su Sole 24 Ore,
“la futura «service tax», cui sarà affidato il compito di superare la Imu, accorpare tasse sui servizi e Tares Letta assicura che sarà «equa e progressiva, destinerà attenzione alle famiglie numerose, sarà equilibrata e non sfascerà i conti pubblici».
Marco Conti appare meno ottimista che definisce
“nodo politico e finanziario più rilevante [la] ”tassa sulla casa” che, abolita con la Imu, rischia di rientrare dalla finestra e in maniera ancor più corposa. [...] Si è trattato di una sorta di abolizione «una tantum» necessaria per dare una sferzata all’economia, ma verrà prontamente reintrodotta seppur in altre forme. In realtà l’abolizione «una tantum» dell’Imu è servita per traghettare il governo di qualche altro mese, [...ma quando] il governo avrà meno di una settimana per rendere noti i contenuti della legge di stabilità che consegnerà a Bruxelles, il percorso del governo sarà ad una svolta perché nel Pd, ma ancor più nel Pdl, la reintroduzione dell’imposta sulla casa sotto forma di Tassa sui Servizi, potrebbe diventare un boccone amaro da digerire”.
Dettagli precisi e preoccupanti sono forniti da Roberto Petrini su Repubblica, secondo il quale,
“non si esclude una manovra correttiva per stabilizzare i precari”
senza la quale l’Italia finirebbe per sforare il vincolo del rapporto del 3% fra deficit e pil. Questo spiega perché ancora non si è visto in concreto il
“cosiddetto decreto del «fare 2», circolato in bozze abbondantemente, ma decisamente smentito dal ministero per lo Sviluppo economico”.
“Una norma prevede la stabilizzazione dei 350 mila precari della pubblica amministrazione (già prorogati fino a giugno e dunque fino al 31 dicembre) il cui costo (circa 30 mila euro ciascuno) raggiungerebbe i 3 miliardi. Si tratta in termini di Pil di circa lo 0,2, cifra in grado di portare il rapporto di quest’anno oltre la fatidica soglia del 3 per cento fissato a Maastricht. Il rischio manovra che avrebbe generato la norma, ha procurato il rinvio del decreto. Ma il pericolo è sempre in agguato”.
Il racconto di Carlo Petrini prosegue con il balletto delle cifre:
“Per quest’anno sono necessari circa 4 miliardi: le risorse per Iva (1 miliardo entro fine mese), per Imu (2 miliardi entro dicembre), per cassa integrazione in deroga (circa 550 milioni) e altri 400 per le missioni militari. Il buon andamento dello spread e il maggior gettito Iva per l’operazione «crediti-imprese », potranno essere di aiuto, ma non potranno chiudere la partita per la quale sono necessarie nuove coperture. Altre risorse potranno venire dalla spending review e dalla cessione del patrimonio immobiliare. Tutto verrà tuttavia giocato sul pericoloso filo del 3 per cento”.
Ma s spingiamo lo sguardo al 2014, c’è da avere paura:
“La manovra destinata a trovare risorse potrebbe raggiungere i 10-15 miliardi (dopo i 4 miliardi della Finanziaria 2013). Ebbene il problema Imu-service tax si riproporrà e costerà intorno ai 3 miliardi (insieme al patto di stabilità per i Comuni), se non si vorrà l’aumento dell’Iva bisognerà mettere sul tavolo 3,8 miliardi, per evitare l’aumento dei ticket ci vogliono altri 2 miliardi”.
Poi c’è il cuneo fiscale:
“La Confindustria chiede 5 miliardi per la Irap e i sindacati altri cinque per la Irpef: magari ci si fermerà a metà strada, ma le risorse necessarie si gonfiano e si raggiungono i 10-15 miliardi per la legge di Stabilità del prossimo anno”.
Nessuno parla più del Fiscal compact, il macigno da 20 miliardi all’anno di manovra, eredità diMario Monti. Fa troppa paura il solo pensarci.
Intanto però è già partito, come se nulla fosse, l’assalto alla diligenza, sotto forma del “decreto del fare 2″, che  poi non si capisce cosa voglia dire, visto che fare qualcosa è il mestiere del Governo.  Forse, leggendo Carlo Petrini, vien da pensare che la parola fare vada collegata con porcate. Infatti
“il «fare 2» rischia di essere il veicolo di micromisure in quanto con tutta probabilità finirà «collegato» alla legge di Stabilità. Per ora si annunciano 80 milioni per la circonvallazione di Lucca, il bando per una centrale a carbone nel Sulcis (Sardegna), l’istituzione di una anagrafe dei benzinai (misura che anche prevederebbe la chiusura di 3 mila distributori non in regola entro il prossimo anno)”.

mercoledì 11 settembre 2013

Villarosa e Di Battista (M5S) distruggono PD e PDL

VIDEO FANTASTICO, LO DEFINIREI "VIDEO-ORGOGLIO-5 STELLE".
I DEPUTATI-CITTADINI, VILLAROSA E DI BATTISTA, ANNIENTANO E DISTRUGGONO IN AULA RISPETTIVAMENTE "PD E PDL", FANTASTICI !!! SIETE IL NOSTRO ORGOGLIO. SE SEI FIERO DI LORO CONDIVIDI QUESTO VIDEO SENZA PRECEDENTI!!!

lunedì 9 settembre 2013

Se il Pd vota la decadenza di Berlusconi, il governo cade


Renata Polverini: "Se il Pd vota la decadenza di Berlusconi, il governo cade". E qui già ci potremmo fermare, perché uno sticazzi è sufficiente ad "analizzare" le affermazioni della Polverini, che peraltro conta nel Pdl come Civati nel Pd.
Io però rovescerei la "minaccia", perché è proprio il senso logico che abbiamo smarrito: e se fosse il Pd a far cadere il governo? Così, in scioltezza e con agio. Serenamente e risolutamente. Con una motivazione tipo: "Sai che c'è, Silvio? Vuoi farlo cadere 'sto governo? Facciamo così: ti abbreviamo il lavoro. Lo facciamo cadere noi. E sai perché? Perché ci vergogniamo come ladri alla sola idea di stare al governo con un condannato in via definitiva per frode fiscale e sotto processo per altri sette-8mila reati. Con te non vogliamo più avere nulla a che fare. Ci hai rotto le palle, arrivederci".
Non sarebbe questa, in un paese normale, la prassi democratica scontata? Non dovrebbe essere la parte "innocente" (le virgolette non sono a caso) a liberarsi al più presto della parte colpevole (l'assenza delle virgolette non è a caso)?
Non sarebbe bellissimo?

(Okay. Adesso cambio di nuovo pusher e torno a prendere la pillola giusta del nostro paese-Matrix, giusto per non riporre fiducia oltremodo sconsiderata nel partito di Violante e Boccia).

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