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sabato 28 settembre 2013

Andrea Scanzi e stato smacchiato


Con il tormentone virale "Cosa hai fatto per evitare le larghe intese?" mi state facendo molto ridere. Non quanto quella sparuta decina di bersaniani (troll, parenti e staff compresi) che ha provato a dirmi che "ti ha smacchiato lui", ma quasi.
La più divertente, al momento, è questa: "@AndreaScanzi cos'ha fatto Lei per evitare che Marina Occhiena uscisse dai Ricchi&Poveri?". Il livello delle battute è comunque molto alto. Grazie (e bravi).
Voglio però aggiungere una cosa. E' noto come ritenga Bersani uno dei maggiori responsabili del disastro attuale. Da gennaio ad aprile ha sbagliato tutto, e i suoi harakiri li stiamo pagando tuttora. Nell'arco della puntata di Otto e mezzo avrei voluto toccare anche altri temi, dalla identità dei 101 (o 120) piddini che affossarono Prodi a certe sue "sviste" giuridiche o comunque moralmente discutibili (i soldi dei Riva, il rinvio a giudizio della segretaria, MPS, Penati, etc). Non c'è stato il tempo (macché censura, dai). Pazienza.
Riconosco però a Bersani una grande dote: ha accettato la mia presenza, o comunque quella di una firma del Fatto (lui come tanti altri, non ci rilascia interviste da mesi). Sia prima, che dopo, è stato gentile e garbato. Non era scontato. Vederlo dal vivo mi ha confermato la sensazione della brava persona, purtroppo (del tutto) inadeguata al ruolo di leader nazionale.
E' poi mia convinzione che non sia "troppo cattivo" il mio approccio con Bersani, o quello di Damilano con Paola Taverna, ma siano bensì troppo blandi buona parte degli altri approcci. La non-intervista ha abituato i politici a ritenere maleducato qualsiasi "affondo". E questo complica tutto. Bersani, se non altro, c'è stato.
Io non ce l'ho con Damilano, che è molto bravo, perché ha incalzato la Taverna una settimana fa a Otto e mezzo. Ha fatto benissimo, e la Taverna non era pronta per quell'esordio televisivo. Discuto casomai il fatto che, quando in studio ci sono i D'Alema o i Renzi, quello stesso incalzare non sempre lo vedo. E magari, beninteso, tra i non incalzanti a volte ci sono pure io, perché tutti sbagliano: io per primo.
Grazie a tutti per i commenti, il record di accessi (e di share nella nuova serie di Otto e mezzo). Per le critiche e per i plausi.

venerdì 27 settembre 2013

Pd, Bersani contro Scanzi: “E lei che ha fatto per evitare le larghe intese?”


INCREDIBILE BERSANI ..A STARE CON BERLUSCONI HA IMPARATO A FARE E DISFARE..
IL LINK PER IL VIDEO DI BERSANI E SCANZI

Vivace baruffa tra Pierluigi Bersani e Andrea Scanzi nel corso della trasmissione“Otto e mezzo”, su La7. La miccia del battibecco è una domanda del giornalista de “Il Fatto Quotidiano”, che chiede all’ex segretario del Pd a proposito della travagliata alleanza col Pdl: “Ma cosa c’è da capire ancora? Sapete benissimo con chi siete al governo. Non è che dopo tre, quattro, cinque mesi di quasi nulla, adesso diciamo: ‘Oh, porca miseria, ho scoperto che la Santanchè è cattiva. Accidenti, Cicchitto quanto è birbo’. Lo si sapeva già. Perché, dopo mesi e mesi di umiliazioni del vostro elettorato” – continua – “anziché giocare di rimessa e di attesa, non dite al Pdl: ‘Noi con voi non vogliamo niente da spartire’?”. Piccata la risposta di Bersani, che dopo la domanda di Scanzi comincia nervosamente a bere acqua a garganella: “Cosa ha fatto lei per evitare le larghe intese? Me lo dica“. “Io come giornalista?” – risponde Scanzi con un sorriso sbigottito – “Cioé dipendeva da me la sorte? Mi sopravvaluta”. Il deputato Pd, continuando a ingollare acqua, insiste: “Nessuno può chiamarsi fuori con questo cavarsi sempre fuori da tutto e poi sparare…questo Paese ha bisogno di essere governato”. “Sì, sì” – commenta con toni bonari il giornalista – “e non lo fate da due anni”. Bersani difende strenuamente il governo delle larghe intese e lancia un appello agli alleati del Pdl: “Capisco il vostro dolore, capisco che possiate criticare una sentenza, capisco che riteniate Berlusconi innocente. Ma, perbacco, volete morire con il vostro leader? Voi avete responsabilità verso il Paese. La verità è che hanno un padrone, un leader inamovibile, la loro formazione politica è una propaggine. Berlusconi faccia un giro del sistema politico e” – continua, rivolgendosi a Scanzi e facendo un riferimento al M5S – “arrivi anche nelle sue propaggini“. La discussione tocca poi l’accordo saltato tra Bersani e il M5S. L’ex segretario prima nega l’accusa di “scouting”, mossa da Scanzi, poi ammette che si trattava di “scouting politico”. Smentisce le sue dichiarazioni di luglio alla Festa Dell’Unità (“Mica volevo fare un’alleanza con Grillo, son mica matto”), ma poi corregge il tiro: “Certamente non ho mai proposto a Grillo un’alleanza politica, non ce l’avevo in testa. Lui dice che non l’ho mai cercato. Ma Grillo mente. Mente. Mente sapendo di mentire”  di Gisella Ruccia

lunedì 23 settembre 2013

ALESSANDRO DI BATTISTA OSPITE A REPUTESCION SU LA3


Stasera ripartirà Reputescion, il programma che conduco su La3. Il successo della prima edizione ci ha spinto a continuare. Stesso orario e stessa rete (La3 ore 22.30). Canali Sky 143, digitale terrestre 134 e in streaming sul sito de La3.
Quest'anno, addirittura, raddoppieremo. Due appuntamenti a settimana, lunedì e giovedì sera, seconda serata, ore 22.30. E poi repliche, per tutta la settimana. Ventiquattro puntate, da stasera a dicembre. Trentacinque minuti di faccia a faccia con ospiti spesso diversissimi tra loro. Il primo ospite, stasera, sarà Vladimir Luxuria. Vedrete poi, tra i tanti, Peter Gomez e Antonello Piroso, Cristina Parodi e Tania Cagnotto, Red Ronnie e Claudio Lippi, Alessandro Di Battista e Giampiero Mughini, Rossella Brescia (che accetterà la cattedra di trampling che vi avevo promesso, qualora avessi vinto i Tweet Awards 2013) e Piero Pelù, Francesco Facchinetti e Matteo Renzi. Più tanti altri che, per ora, non vi dico.
L'autore del programma è Fabio Migliorati, il programma è prodotto da Showlab; l'ufficio stampa è Matteo Montanaro, il direttore di Rete Fabio Rimassa.
Due cose. La prima è che inviteremo anche persone con cui non sono (stato) tenero nei miei articoli o apparizioni tivù. Accadde anche l'anno scorso, per esempio con Alessandro Sallusti e Matteo Salvini. C'è chi accetta e c'è chi rifiuta sdegnato. Fabio Fazio appartiene alla seconda categoria. Matteo Renzi appartiene alla prima, e questo gli fa onore.
La seconda è che, volutamente, non inviteremo amazzoni e provocatori/trici fini a se stesse. Quindi niente Santanché (anche questo ve lo avevo promesso), Biancofiore o derivati: non siamo al circo ed io, come spero voi, preferisco vivere.
La scorsa stagione, nella quale ho avuto ospiti tra gli altri Don Gallo (e chi se la scorda), ci avete seguito con grande affetto. Spero che proseguirete a farlo.

venerdì 20 settembre 2013

Andrea Scanzi e il videomessaggio di Berlusconi


È molto divertente leggere i commenti disgustati della gerarchia piddina dopo il videomessaggio patetico del pregiudicato di Arcore. Sembra quasi che, in questi vent'anni, abbiano vissuto su Marte.
La recensione più fulminante è di Barbara Berlusconi: "Se mio padre è un delinquente, perché han fatto con lui gli ultimi due governi?".
Provate a rispondere, Letta Jr e Re Giorgio. Possibilmente senza moniti o supercazzole

lunedì 16 settembre 2013

Andrea Scanzi e la richiesta di dimissioni di Amato


Interpellato sulla richiesta di dimissioni di Amato proposta da M5S, e relativa alla amena telefonata omertosa del 1990, il simpatico D'Alema ha detto: "Non scherziamo, Amato è giurista competente. Il resto non conta nulla".
Ma infatti: cosa vuoi che contino moralità e onestà nella politica italiana? Sono concetti troppo desueti e anzi astrusi per uno come D'Alema. Molto meglio continuare a fare un po' il cazzo che ci (gli) pare.
Che sciagura vivente.

venerdì 13 settembre 2013

Andrea Scanzi;Ieri Laura Boldrini, La Maestrina dalla voce staaaaaaanca


Ieri Laura Boldrini, docente di Decoro Presunto, ha risolutamente convocato i 12 parlamentari M5S saliti sul tetto per salvaguardare la Costituzione.
Una tale onta andava punita: difendere un delinquente si può, ma i padri costituenti proprio no.
La Maestrina dalla voce staaaaaaanca e dal partitino rosso ha redarguito gli scolari birbi. Gli ha ritirato (pare) i cellulari, li ha sospesi per 5 giorni e forse gli ha pure detto di tornare a scuola (ops in Aula) con la nota firmata dai genitori, o anche solo da Grillo e Casaleggio.
Alla fine, così quantomeno è parso, la Maestrina del Decoro Presunto pareva soddisfatta: i discoli erano stati alfine castigati.
Il Parlamento è spesso una scuola di farsa. E la Boldrini ne è sempre più la Preside compiaciuta. Attentissima ai dettagli, alla forma, al nulla. E piuttosto distratta per tutto il resto.

lunedì 9 settembre 2013

Se il Pd vota la decadenza di Berlusconi, il governo cade


Renata Polverini: "Se il Pd vota la decadenza di Berlusconi, il governo cade". E qui già ci potremmo fermare, perché uno sticazzi è sufficiente ad "analizzare" le affermazioni della Polverini, che peraltro conta nel Pdl come Civati nel Pd.
Io però rovescerei la "minaccia", perché è proprio il senso logico che abbiamo smarrito: e se fosse il Pd a far cadere il governo? Così, in scioltezza e con agio. Serenamente e risolutamente. Con una motivazione tipo: "Sai che c'è, Silvio? Vuoi farlo cadere 'sto governo? Facciamo così: ti abbreviamo il lavoro. Lo facciamo cadere noi. E sai perché? Perché ci vergogniamo come ladri alla sola idea di stare al governo con un condannato in via definitiva per frode fiscale e sotto processo per altri sette-8mila reati. Con te non vogliamo più avere nulla a che fare. Ci hai rotto le palle, arrivederci".
Non sarebbe questa, in un paese normale, la prassi democratica scontata? Non dovrebbe essere la parte "innocente" (le virgolette non sono a caso) a liberarsi al più presto della parte colpevole (l'assenza delle virgolette non è a caso)?
Non sarebbe bellissimo?

(Okay. Adesso cambio di nuovo pusher e torno a prendere la pillola giusta del nostro paese-Matrix, giusto per non riporre fiducia oltremodo sconsiderata nel partito di Violante e Boccia).

Se il Pd vota la decadenza di Berlusconi, il governo cade


Renata Polverini: "Se il Pd vota la decadenza di Berlusconi, il governo cade". E qui già ci potremmo fermare, perché uno sticazzi è sufficiente ad "analizzare" le affermazioni della Polverini, che peraltro conta nel Pdl come Civati nel Pd.
Io però rovescerei la "minaccia", perché è proprio il senso logico che abbiamo smarrito: e se fosse il Pd a far cadere il governo? Così, in scioltezza e con agio. Serenamente e risolutamente. Con una motivazione tipo: "Sai che c'è, Silvio? Vuoi farlo cadere 'sto governo? Facciamo così: ti abbreviamo il lavoro. Lo facciamo cadere noi. E sai perché? Perché ci vergogniamo come ladri alla sola idea di stare al governo con un condannato in via definitiva per frode fiscale e sotto processo per altri sette-8mila reati. Con te non vogliamo più avere nulla a che fare. Ci hai rotto le palle, arrivederci".
Non sarebbe questa, in un paese normale, la prassi democratica scontata? Non dovrebbe essere la parte "innocente" (le virgolette non sono a caso) a liberarsi al più presto della parte colpevole (l'assenza delle virgolette non è a caso)?
Non sarebbe bellissimo?

(Okay. Adesso cambio di nuovo pusher e torno a prendere la pillola giusta del nostro paese-Matrix, giusto per non riporre fiducia oltremodo sconsiderata nel partito di Violante e Boccia).

Dario Fo, Questi giocano a poker, col morto


Poche ore fa ho postato una foto con il maestro Dario Fo. Durante la festa del Fatto Quotidiano, ha anche detto e ribadito questo: "Non credo assolutamente che ci sia una disponibilità da parte dei deputati e dei senatori M5S a far parte di un governo che non ha dato garanzie. Senza garanzie sei imbecille. Questi giocano a poker, col morto. Fanno i trucchi. Il pd dice: "dobbiamo accettare un compromesso su cui non siamo d'accordo per salvare la Nazione". Questo è indegno. Non puoi giocare su un ricatto di questo genere. Il pd avvalla qualcosa che è indegno, qualsiasi cosa indegna che tu imponi al popolo va addosso al popolo. E' la gente che soffrirà maggiormente di questa decisione. Lo sappiamo, l'abbiamo visto con il governo Monti, l'abbiamo visto nel suo trapasso e durante le elezioni del presidente della Repubblica. E' il vuoto assoluto della dignità".
Chi ancora ha bisogno di intellettuali veri, rifletta su queste parole. Per chi invece non ha più voglia di pensare, o anche solo ricevere stimolazioni critiche, i Pigibattista e i Polito continuano ad andare benissimo: sono perfetti per continuare a credere alle favole dei "governanti responsabili".

sabato 31 agosto 2013

Andrea Scanzi e "il compagno radicale Marco Pannella "


BERLUSCONI E PEGGIO DI UNA PUTTANA ,PARDON DI UNA ESCORD
IL SUO LIVELLO LO IMPONE.
HA OTTENUTO QUELLO CHE VOLEVA DAL PD ,ADESSO PUO' ANCHE ANDARE A CASA ,CI SONO I RADICALI CON PANNELLA ( ALTRA ESCORD )CHE NON VEDEVA L'ORA DI TORNARE IN PISTA E DI AVERE PUBBLICITA' PER I SUOI REFERENDUM.
CHI HA DETTO CHE LE CASE CHIUSE NON CI SONO PIU',SONO TUTTE A ROMA E STANNO FOTTENDO L'ITALIA

"Compagno radicale, la parola compagno non so chi te l'ha data, ma in fondo ti sta bene, tanto ormai è squalificata". Era l'anno 1980, la voce di Giorgio Gaber, le parole sue e di Sandro Luporini.
Il "compagno radicale" era quello di sempre, Marco Pannella da Teramo, classe 1930, riuscito nei decenni a passare da battaglie nobilissime ai salvataggi di Nick Cosentino e ai referendum condivisi con quel galantuomo di Silvio.
Complimenti, Giacinto Pannella detto Marco. Un tempo c'era il divorzio, c'era l'aborto. C'erano le Giorgiana Masi da onorare e gli Enzo Tortora da difendere. Un tempo aveva senso lottare. E quando volevi, tra una sfogo e una paraculata (un digiuno qua, una frignatina là, una Cicciolina su e un Capezzone giù), sapevi lottare. Eccome.
Poi però il tempo passa. E quasi senza accorgertene, ti trovi fianco a fianco di Berlusconi. Ciclicamente, sempre più spesso, in un "garantismo" caricaturale e perverso. Quasi come un Ghedini qualsiasi.
E' dura invecchiare, caro Giacinto in arte Marco. Ma in fondo, forse, eri già così 33 anni fa. Qualcuno se n'è accorto subito subito, altri ci hanno messo più tempo.
Peccato.

venerdì 30 agosto 2013

Andrea Scanzi; i padrini della banca MPS


Ops, ecco le carte di MPS. E dagli interrogatori dei banchieri di Siena spuntano i vari "padrini" della banca: Bersani, D'Alema, Amato e Bassanini.
Colgo da fior fiore: «In quel periodo si parlava molto di un ampliamento della banca e su questo presero pubblicamente posizione Fassino, D'Alema e Chiti. Ho detto che avevo una posizione di rottura con il passato e ho chiesto il sostegno per l'operazione che avrei dovuto fare. Bersani mi disse che avevo il sostegno del partito».
A parlare è l'allora segretario Ds Franco Ceccuzzi.
Il Bersani a cui allude è proprio lui, quello lì. Pierluigi. Lo stesso che, in campagna elettorale, disse che avrebbe sbranato chiunque avesse osato mettere in relazione il partito con MPS. E poi, come sempre, si è sbranato da solo.
Vamos.

sabato 24 agosto 2013

Il dibattito su Berlusconi verte sul nulla


Il dibattito su Berlusconi verte sul nulla. È stato condannato per un reato gravissimo in via definitiva. Vada in galera. Se non sarà galera, a causa di ex Cirielli e leggine varie, siano domiciliari. Se non saranno domiciliari, siano servizi sociali (l'ipotesi più divertente, peraltro).
Le probabili condanne definitive per il caso Ruby e per la compravendita di senatori (il suo reato più grave, anche se nessuno pare parlarne) faranno saltare anche la protezione dell'indulto (altro orrore del centrosinistra: complimenti) e gli apriranno le porte della percezione (ma più che altro della galera).
Il paese muore e la politica sta a parlare dell'agibilità di un collezionista seriale di reati penali.
Basta.
Ci avete sfrangiato gli zebedei con questa ipocrita e vile ammuina garantista. Non c'è nulla da decidere, o risolvere, o legiferare: Berlusconi è un delinquente e non deve più fare politica (del resto non l'ha mai fatta).
Sia isolato e lasciato al suo destino di Craxi 2.0, a frignare ad Arcore o sotto il lettone di Putin, nell'indifferenza di chi sogna un paese normale e nel dolore dei tanti servi (giornalisti, politicanti, lacchè) che senza di lui si sentiranno giustamente persi e inutili.
Berlusconi è finito. Non salvatelo un'altra volta. Voltiamo pagina, son vent'anni che dobbiamo (dovete) farlo.

giovedì 22 agosto 2013

Andrea Scanzi,Si sono fatti autogol da soli con la leggina - sbobba

È esilarante questo dibattito sulla "incostituzionalità" della legge Severino, portata avanti da fini giuristi come Lara Comi, Gasparri e Laura Ravetto (peccato per l'assenza di Bombolo).
Riassumendo: Pd e Pdl, un anno fa, varano una legge anticorruzione volutamente annacquata e finta, per poter però dire a chi li critica: "Visto? Noi siamo per la politica degli onesti".
In realtà approvano una leggina-sbobba, che neanche reintroduce il falso in bilancio e mira unicamente al mantenimento dello status quo.
Ciò nonostante, approvano una legge che (involontariamente) decapita Berlusconi, così disonesto (4 anni di condanna per una legge che ne concede "solo" due) da risultare insalvabile persino per chi legifera seguendo unicamente gli ordini del Capo.
Si sono fatti autogol da soli e adesso annaspano pateticamente, arrivando a dire che quella legge è incostituzionale, e quindi loro stessi sono incostituzionali (su questo concordo).
Il centrodestra italiano è drammaticamente ridicolo, servile, immorale e caricaturale. Un abominio tutto nostro, che ci sorbiamo da vent'anni.
Basta, di grazia. Basta.

mercoledì 21 agosto 2013

Andrea Scanzi, Berlusconi è nervosissimo: dategli il colpo di grazia.



Consiglio breve al M5S. Proporre esplicitamente di essere pronti a un governo che vari unicamente la nuova legge elettorale con chi ci sta (si presume Sel e Pd) e poi al voto. Napolitano non darà mai il mandato ai 5 Stelle in caso di caduta Letta, e i 5 punti da loro prospettati sono condivisibili ma non attuabili (non adesso, non con Napolitano).
Dicano chiaramente, più di quanto già non abbiamo fatto i Di Battista in alcune interviste, che loro sono disponibili subito a un governo che faccia solo la nuova legge elettorale.
Non diano altri alibi ai fautori del "non ci sono alternative".
Se va bene faranno un regalo al paese, se va male scopriranno comunque un altro bluff del Pd.
Berlusconi è nervosissimo: dategli il colpo di grazia.

venerdì 2 agosto 2013

Andrea Scanzi,un mantra esilarante


Sento in giro, da tempo, un mantra esilarante: “Berlusconi va sconfitto politicamente, non a livello giudiziario”. Una frase così banale e furbina da aver trovato spazio tanto tra le labbra di Renzi quanto in quelle di De Gregori, grande artista ma politicamente aguzzo come un fagiolo borlotto. Tali intellettuali, di solito, aggiungono che “non si esulta per le sentenze, occorre avere rispetto di magistratura e condannati”.
Allora, chiariamo:
1) La legge è legge, a prescindere. Non si tratta di esultare: si tratta di applicarla. Se io evado il fisco, magari tramite un arci-dimostrato “meccanismo fraudolento di evasione”, mi condannano. E se mi condannano non è giustizialismo: è giustizia.
2) Senza amnistie, prescrizioni, depenalizzazioni e quintali di leggi ad personam, Berlusconi sarebbe già stato condannato per falsa testimonianza, corruzione giudiziaria, maxi-tangenti, falso in bilancio, appropriazione indebita, eccetera (le amicizie coi vecchi boss della mafia fingo di dimenticarle. In fondo son buono).
3) Se uno aspetta che Berlusconi venga sconfitto “politicamente” dal Pd, che peraltro non ne è avversario bensì alleato e portaborse, facciamo notte.
4) Non ho alcun rispetto per chi da vent’anni paralizza, rincoglionisce e distrugge questo (teoricamente bellissimo) paese. Finiamola con questa melassa subdolamente bipartisan: se io ho davanti un Gasparri, non ci vado poi a cena e “famose du’ spaghi”. Il rispetto si guadagna, non si esige. Che tu sia “compagno” o “avversario”. Io avevo rispetto di Monicelli o Montanelli, per questo non posso averlo per le Biancofiore.
5) Quando un kapò cade (o così sembra: resterà sempre lì e in tanti lo voteranno ancora), non è mai un brutto giorno. E dunque si “festeggia”. O anche solo ci si sente più sollevati. Il politicamente corretto lo lascio ai chierichetti del nulla, tutta gente che mette il silenziatore emozionale a se stessa anche quando ha un orgasmo.
E dunque, e alfine, e ora più che mai: Vamos.

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