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giovedì 19 settembre 2013

“oggetto di arredamento del potere”


Tra tutte le critiche ridicole che ho sentito levarsi contro Beppe Grillo negli ultimi tempi, la più fantasiosa, e per certi versi spettacolare, è quella di coloro che asseriscono che le rimostranze espresse sul blog al Presidente della Camera sarebbero espressione di misoginia. Tra queste spiccano ovviamente quelle di Luigi Zanda del Pdmenoelle e della stessa Laura Boldrini. Sarebbero tutte le donne a doversi sentire offese! Il motivo? Grillo l’avrebbe definita “oggetto di arredamento del potere”.

A parte che chi conosce Beppe sa perfettamente che definirlo maschilista è ridicolo e che il MoVimento 5 stelle è stata la forza politica che più ha contribuito a riequilibrare in questa legislatura la sproporzione numerica tra uomini e donne, ritengo quantomeno scorretto che la Presidente della Camera rigiri ogni critica politica in un attacco di genere. Quello che lamentiamo, e lo facciamo tutti nel MoVimento 5 stelle, è che nella conduzione d’Aula, la Presidente abbia dimostrato in alcuni frangenti un’attenzione particolare a salvaguardare i buoni rapporti interni alla maggioranza, una maggioranza che è il “potere” di cui parla Grillo. La Presidente della Camera ha ovviamente tutti gli interessi che questa legislatura duri il più possibile, è per molti versi comprensibile. Ma va detto che non sempre l’opposizione si sente tutelata nei suoi diritti ed ha il dovere di dirlo. Che questo sia scambiato come un’offesa di genere è segno della totale schizofrenia in cui è sprofondato il dibattito pubblico. Inoltre utilizzare strumentalmente ed impropriamente l’accusa di pregiudizio è il modo migliore per far perdere di significato questa parola.

Proprio oggi abbiamo votato l’omofobia e dev’essere chiaro a tutti: quando si parla di discriminazione, si intende che un comportamento lesivo nei confronti di un individuo è dovuto esclusivamente ad un suo carattere fisico, ad una scelta sessuale o ad un particolare credo o convinzione. Laura Boldrini è stata criticata per quello che fa non per quello che è e sono convinta che la stessa frase sarebbe stata essere attribuita ad un uomo, se un uomo si fosse comportato, da Presidente della Camera in ugual modo.

La giornata è stata faticosa. Stasera ho rilasciato un’intervista a Radio Capital che spero sarà online a breve. Domani, invece, sarò in diretta a partire dalle 9 a radio 24. Poi mi aspetta la delega fiscale, aspettando la discussione in Aula che avverrà la prossima settimana.

Per stasera passo e chiudo!

Buona serata a tutti!

Carla

venerdì 13 settembre 2013

Andrea Scanzi;Ieri Laura Boldrini, La Maestrina dalla voce staaaaaaanca


Ieri Laura Boldrini, docente di Decoro Presunto, ha risolutamente convocato i 12 parlamentari M5S saliti sul tetto per salvaguardare la Costituzione.
Una tale onta andava punita: difendere un delinquente si può, ma i padri costituenti proprio no.
La Maestrina dalla voce staaaaaaanca e dal partitino rosso ha redarguito gli scolari birbi. Gli ha ritirato (pare) i cellulari, li ha sospesi per 5 giorni e forse gli ha pure detto di tornare a scuola (ops in Aula) con la nota firmata dai genitori, o anche solo da Grillo e Casaleggio.
Alla fine, così quantomeno è parso, la Maestrina del Decoro Presunto pareva soddisfatta: i discoli erano stati alfine castigati.
Il Parlamento è spesso una scuola di farsa. E la Boldrini ne è sempre più la Preside compiaciuta. Attentissima ai dettagli, alla forma, al nulla. E piuttosto distratta per tutto il resto.

venerdì 6 settembre 2013

Trovo contraddittorio protestare per difendere la Costituzione violando la sede del Parlamento

Cara presidente Boldrini ancora non ha capito che il M5S non e un partito ma un movimento di cittadini ?
Di Maio,De Battisti,Ruocco,Fico,Nuti,D'Ambrosio,Sarti,Lombardi,Crimi,Marra,Sibilla e tutti gli altri, sono cittadini messi in parlamento da cittadini e loro fanno i cittadini non i parlamentari come voi..loro danno i soldi non li rubano..noi cittadini abbiamo dato una delega per rappresentarci davanti a voi e vediamo tutti come siete attenti ai voleri dei cittadini..non ascoltandoli e non votando le loro " nostre" proposte e pretendete obbedienza? w una sana protesta pacifica e w il M5S


Occupare può essere una manifestazione di protesta di chi si sente escluso dalle sedi decisionali, non di chi, invece, ne fa parte a pieno titolo ed ha tutti gli strumenti necessari per opporsi e dissentire.

Trovo veramente contraddittorio protestare per difendere la Costituzione violando la sede del Parlamento, cuore della democrazia, esponendo striscioni e bandiere di partito sulla facciata del palazzo in cui tutti devono sentirsi rappresentati.

La manifestazione sui tetti rende molto più, in termini mediatici, che non l'azione parlamentare fatta secondo le regole previste dalla Costituzione. Senza contare i costi che tutto ciò comporta, dal momento che sarà necessario impegnare uomini e mezzi, giorno e notte, per garantire la sicurezza di chi vuole rimanere sul tetto.

Ma sono davvero questi i gesti che avvicinano i cittadini alle istituzioni?

sabato 24 agosto 2013

Costi di Montecitorio,Laura Boldrini si diffende


  • Costi di Montecitorio, spesa per il sito della Camera e modifica della carta intestata della Presidenza. Tre temi sui quali gli utenti della rete mi chiedono conto in seguito ad alcuni articoli di stampa.

    Per fare chiarezza. La carta della Camera dei deputati con l'intestazione 'il Presidente' non è stata buttata. Non è andato al macero nemmeno un foglio. Tutte le risme già in archivio sono e restano ordinatamente riposte in magazzino, in attesa del prossimo uomo presidente che si occuperà di guidare Montecitorio. Dunque, nessuno spreco, nessuno danno economico nella decisione di sostituire l'intestazione 'il Presidente' con 'la Presidente' nel rinnovo delle scorte di carta che, periodicamente e normalmente, viene effettuato dall'amministrazione. In questa scelta c'è la volontà di dare un segnale, così come mi è stato chiesto da tantissime donne, rivendicando, anche attraverso l'articolo, il genere di appartenenza. Credo che in ogni lavoro dovrebbe esistere la declinazione al femminile. In alcuni casi è ormai entrata nel senso comune: l'operaia, la dottoressa, la giornalista, la professoressa. In altri casi è ancora oggetto di discussione, come per la sindaca, la ministra, la giudice o la presidente. Polemiche che dimostrano quanto la parità sia ancora difficile da accettare.

    La volontà di risparmiare quanto più possibile denaro pubblico nell'esercizio dell'attività parlamentare è e resta uno dei miei obiettivi. E' completamente priva di fondamento la notizia sul presunto aumento delle spese della Camera rispetto all'anno scorso. È vero esattamente il contrario: nel 2013 le previsioni di spesa per beni e servizi risultano ridotte di 9 milioni di euro, cioè il 5,47% in meno in rapporto al 2012. Ai quali vanno aggiunti anche i 10 milioni già tagliati da me e dall'Ufficio di Presidenza sulle spese per gli uffici di segreteria, le indennità di carica dei deputati e alcune indennità dei dipendenti.

    Infine, sul costo del nuovo sito della Camera è utile sapere che c'è una gara pubblica e trasparente in corso, deliberata alla fine della scorsa legislatura dal Collegio dei Questori di allora, che si svolge in conformità alle regole del codice dei contratti pubblici. Il bando, consultabile sul sito, pubblicato a luglio sulle Gazzette Ufficiali italiana e dell'Unione Europea e su due quotidiani, garantirà altri risparmi. Infatti, rispetto alla spesa attuale di 1 milione 389mila euro annui (iva esclusa), si passerà a spendere al massimo, per il prossimo triennio, 1milione e 200 mila all'anno (sempre iva esclusa). Al massimo, perché 1 milione e 200mila è la base d'asta: ma l'aggiudicazione verrà fatta in base all'offerta economicamente più vantaggiosa. Dunque, è pressoché certo un ulteriore contenimento dei costi.

    Trovo davvero inutile e dannoso far circolare notizie false e denigratorie verso la presidenza e l'istituzione Camera, in un momento in cui tempo ed energie di tutti dovrebbero essere concentrate sui veri problemi del Paese.
 

giovedì 25 luglio 2013

Grillo: «bisogna ripulire il Paese dal letame». La Boldrini lo richiama



Si alza ancora il livello dello scontro verbale tra Beppe Grillo e i politici italiani. Come sempre in questo il comico fa la sua parte attaccando senza mezze misure la classe dirigente. L’ultimo post pubblicato dal leader del M5s dal titolo “Le stalle d’Italia” si affida a riferimenti mitologici per dare la sua personale ricetta per migliorare il Paese. «Bisogna ripulire l’Italia come fece Ercole con le stalle di Augia, enormi depositi di letame spazzati via da due fiumi deviati dall’eroe». E’ questa la fatica a cui deve sottoporsi la cittadinanza attiva italiana se vuole provare ad invertire la tendenza e non essere inghiottita dalla crisi.
Aver chiamato letame i rappresentanti dei cittadini eletti in Parlamento non ha però incontrato il favore delle istituzioni. In particolare della terza carica dello Stato, il presidente della Camera, Laura Boldrini, che ha ammonito il leader pentastellato. «Con il suo linguaggio aggressivo e distruttivo, Grillo continua a rovesciare insulti sulle Istituzioni – dice la Boldrini che continua – i suoi costanti attacchi verbali contribuiscono non poco a screditarle». La Boldrini chiede quindi rispetto per le istituzioni lanciando un monito già elevatosi più volte negli ultimi mesi dagli scranni parlamentari.
Considerazione che però a Grillo non interessano, come spesso dichiarato, continuando il suo scontro frontale con i partiti tradizionali che animano la scena politica internazionale. Per il leader dei cinque stelle ripulire il Paese dal letame significa: «per salvarsi, o almeno limitare i danni, bisogna risanare il Paese, vanno sradicati inciuci, connivenze, diritti acquisiti, rendite di posizione, burocrazia». Infine il comico genovese si rivolge al governo di Enrico Letta definendolo «inesistente e senza alcun peso internazionale».

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