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venerdì 20 settembre 2013

Ultimo giorno di una settimana campale.

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Ultimo giorno della settimana. Meno male, perché questa settimana è stata campale. Tra le fibrillazioni del Governo, le varie Imu, Delega fiscale,  Equitalia, e chi più ne ha più ne metta, viene davvero voglia di disintossicarsi un po’. A proposito, chi mi ha seguito stamattina su Radio 24? Oggi ho ribadito un concetto che sta molto caro al MoVimento:  Equitalia va cancellata. Questo è un punto chiarissimo che ci sforzeremo di sancire in ogni sede e che stiamo cercando di portare avanti anche in Commissione. Immagino che abbiate letto nei giorni scorsi sui giornali degli scandali che hanno portato all’arresto di funzionari che spostavano in avanti i termini di pagamento per imprenditori “disponibili”. Non serviva certo questo perché gli italiani perché odiassero Equitalia, dato che già prima non credo godesse di diffuse simpatie. Ma dopo il caso delle cartelle pazze, dei ritardi nelle notifiche per alzare il più possibile gli interessi, questa davvero non ci voleva. E’ per questo che ci tengo a ricordare che nella delega fiscale abbiamo chiesto forte e chiaro che, con lo scadere del termine della legge in ragione della quale Equitalia si occupa di riscossione per gli enti locali, questa gestione torni in mano alle amministrazioni, in modo che decidano di decidere in proprio se esercitare questa attività direttamente o avvalendosi di soggetti privati. Soggetti privati che, comunque, dovranno essere attentamente vigilati.
Molti di voi sanno, d’altra parte, che Equitalia è di fatto un società per azioni ed è privata. Da quando in qua un privato può garantire che un’attività prettamente statale come questa sia compiuta, per l’appunto, con “equità”? Il privato ha la necessità di massimizzare gli utili e questo difficilmente si sposa bene con la tutela del cittadino contribuente, specie se si trova di fronte una controparte con poteri che per certi versi possono essere definiti abnormi. Noi vogliamo che la riscossione torni in mano al pubblico in modo che non siano importanti le “performances” ma la regolarità dell’operato. Spero di non essere stata noiosa.
Leggo con una certa preoccupazione che il Governo intende mandare altri 200 soldati per la Tav. Al di là delle riflessioni che noi del MoVimento ben conosciamo sulla problematica dell’alta velocità in Val di Susa, vorrei chiudere con una domanda, da fredda donna di finanza: ma chi li paga tutti ‘sti soldi? Quanto ci verrà a costare quest’opera inutile con annessi e connessi? E a chi andrà a beneficio, a parte ai costruttori? So che tutti voi avete sognato di andare a Lione almeno una volta nella vita, ma… andateci piano!   
Buon week end a tutti!
Carla 

domenica 15 settembre 2013

Funerali più cari per sistemare precari statali: service tax non basta, manovra?



E UN PO' LUNGO DA LEGGERE MA VALE LA PENA .CI SONO TUTTE LE PORCATE CHE FARANNO

ROMA  - Diventerà più costoso persino morire se, come è molto probabile, saranno tagliate “drasticamente” deduzioni e detrazioni fiscali e, tra tante altre cose, anche le spese per funerali non saranno più scaricabili nel 730, ci informa Marco Conti sul Messaggero di Roma. La spiegazione la dàRoberto Petrini su Repubblica: devono sistemare un po’ di statali precari e non sanno dove prendere i soldi, anche perché i tanto mitizzati e mitici tagli alla pubblica amministrazione restano un mito: forse si vedrà qualcosa nel 2014. In altre parole, non solo nuovi statali entrano ma anche non escono quelli vecchi.
Mentre Enrico Letta parla di bicameralismo perfetto e imperfetto, di cui alla gente importa assai poco, anche se un po’ di più importava a Licio Gelliil suo Governo, magari a sua insaputa, sembra una fucina del pensiero fiscale, nel senso della spasmodica ricerca di nuove tasse da infliggere agli italiani e a quella parte che ha commesso la colpa più grave, quella di mettere da parte dei soldi.
I padroni non si toccano, gli speculatori meno che mai, però pensionati e proprietari di case, la nuova maggioranza (sempre meno) silenziosa, sembra un grasso pompelmo da spremitura.
Il ministro della Economia, Fabrizio Saccomanni, in una conferenza stampa è stato quasi tranchant e  ha riferito di aver detto ai colleghi ministri delle finanze europei di star tranquilli sul rapporto debito / pil in Italia. Al posto della Imu
“ci sarà la service tax”.
Enrico Letta è stato un po’ più preciso. Come ha scritto Dino Pesole su Sole 24 Ore,
“la futura «service tax», cui sarà affidato il compito di superare la Imu, accorpare tasse sui servizi e Tares Letta assicura che sarà «equa e progressiva, destinerà attenzione alle famiglie numerose, sarà equilibrata e non sfascerà i conti pubblici».
Marco Conti appare meno ottimista che definisce
“nodo politico e finanziario più rilevante [la] ”tassa sulla casa” che, abolita con la Imu, rischia di rientrare dalla finestra e in maniera ancor più corposa. [...] Si è trattato di una sorta di abolizione «una tantum» necessaria per dare una sferzata all’economia, ma verrà prontamente reintrodotta seppur in altre forme. In realtà l’abolizione «una tantum» dell’Imu è servita per traghettare il governo di qualche altro mese, [...ma quando] il governo avrà meno di una settimana per rendere noti i contenuti della legge di stabilità che consegnerà a Bruxelles, il percorso del governo sarà ad una svolta perché nel Pd, ma ancor più nel Pdl, la reintroduzione dell’imposta sulla casa sotto forma di Tassa sui Servizi, potrebbe diventare un boccone amaro da digerire”.
Dettagli precisi e preoccupanti sono forniti da Roberto Petrini su Repubblica, secondo il quale,
“non si esclude una manovra correttiva per stabilizzare i precari”
senza la quale l’Italia finirebbe per sforare il vincolo del rapporto del 3% fra deficit e pil. Questo spiega perché ancora non si è visto in concreto il
“cosiddetto decreto del «fare 2», circolato in bozze abbondantemente, ma decisamente smentito dal ministero per lo Sviluppo economico”.
“Una norma prevede la stabilizzazione dei 350 mila precari della pubblica amministrazione (già prorogati fino a giugno e dunque fino al 31 dicembre) il cui costo (circa 30 mila euro ciascuno) raggiungerebbe i 3 miliardi. Si tratta in termini di Pil di circa lo 0,2, cifra in grado di portare il rapporto di quest’anno oltre la fatidica soglia del 3 per cento fissato a Maastricht. Il rischio manovra che avrebbe generato la norma, ha procurato il rinvio del decreto. Ma il pericolo è sempre in agguato”.
Il racconto di Carlo Petrini prosegue con il balletto delle cifre:
“Per quest’anno sono necessari circa 4 miliardi: le risorse per Iva (1 miliardo entro fine mese), per Imu (2 miliardi entro dicembre), per cassa integrazione in deroga (circa 550 milioni) e altri 400 per le missioni militari. Il buon andamento dello spread e il maggior gettito Iva per l’operazione «crediti-imprese », potranno essere di aiuto, ma non potranno chiudere la partita per la quale sono necessarie nuove coperture. Altre risorse potranno venire dalla spending review e dalla cessione del patrimonio immobiliare. Tutto verrà tuttavia giocato sul pericoloso filo del 3 per cento”.
Ma s spingiamo lo sguardo al 2014, c’è da avere paura:
“La manovra destinata a trovare risorse potrebbe raggiungere i 10-15 miliardi (dopo i 4 miliardi della Finanziaria 2013). Ebbene il problema Imu-service tax si riproporrà e costerà intorno ai 3 miliardi (insieme al patto di stabilità per i Comuni), se non si vorrà l’aumento dell’Iva bisognerà mettere sul tavolo 3,8 miliardi, per evitare l’aumento dei ticket ci vogliono altri 2 miliardi”.
Poi c’è il cuneo fiscale:
“La Confindustria chiede 5 miliardi per la Irap e i sindacati altri cinque per la Irpef: magari ci si fermerà a metà strada, ma le risorse necessarie si gonfiano e si raggiungono i 10-15 miliardi per la legge di Stabilità del prossimo anno”.
Nessuno parla più del Fiscal compact, il macigno da 20 miliardi all’anno di manovra, eredità diMario Monti. Fa troppa paura il solo pensarci.
Intanto però è già partito, come se nulla fosse, l’assalto alla diligenza, sotto forma del “decreto del fare 2″, che  poi non si capisce cosa voglia dire, visto che fare qualcosa è il mestiere del Governo.  Forse, leggendo Carlo Petrini, vien da pensare che la parola fare vada collegata con porcate. Infatti
“il «fare 2» rischia di essere il veicolo di micromisure in quanto con tutta probabilità finirà «collegato» alla legge di Stabilità. Per ora si annunciano 80 milioni per la circonvallazione di Lucca, il bando per una centrale a carbone nel Sulcis (Sardegna), l’istituzione di una anagrafe dei benzinai (misura che anche prevederebbe la chiusura di 3 mila distributori non in regola entro il prossimo anno)”.

mercoledì 4 settembre 2013

IMU,IL M5S NON CI STA


Invece di far pagare 98 miliardi di euro di multa ai concessionari di slot machine, il governo Letta condona a 600 milioni di euro. Il#m5s non ci sta. Domani in aula vedremo come votano! E' la prima azione per cancellare questa vergogna all'interno del decreto Imu. Diffondiamo!
http://goo.gl/QJ0rQT

domenica 1 settembre 2013

Decreto Imu, mazzata sulle polizze vita

Da questa stangata il governo punta a recuperare oltre 400 milioni


11:32 - Nel decreto firmato da Napolitano che cancella l'Imu e pubblicato dalla Gazzetta Ufficiale ci sono, accanto alle conferme, alcune novità dell'ultima ora. Una riguarda le assicurazioni e non è certo una bella sorpresa: viene infatti dimezzato il tetto massimo di detraibilità delle polizze vita che passa dagli attuali 1.291,14 euro a 630 euro per il periodo d'imposta in corso alla data del 31 dicembre 2013. Poi si scende a 230 euro a decorrere dal periodo d'imposta 2014.
Sono compresi i premi vita e infortuni stipulati o rinnovati entro il periodo d'imposta 2000. E da questo il governo punta a recuperare oltre 400 milioni. Una misura che provoca la reazione dell'Ania. Per il dg Dario Focarelli si tratta di ''una segnale molto negativo'' che colpisce 6,5 milioni di contribuenti.
Si conferma poi la 'transazione' per i gestori delle slot machine (una quota dei 9 miliardi contestati) mentre per i Comuni si prevede una compensazione da 2,3 miliardi nel 2013 e la possibilità di presentare i bilanci senza il fiato sul collo, cioé a novembre invece che settembre.
Gli imprenditori intanto fanno i conti: devono digerire la non detraibilità che il governo dice pero' arriverà a breve. Ma il vero incubo ora si chiama Tares: per i capannoni industriali - calcola la Cgia - si prospettano aumenti fino a 1.133 euro con aumenti pesanti anche sui negozi (+98 euro) e sulle abitazioni (+73 euro). Il tutto in attesa della Service tax. Ma se ne riparla nel 2014: ora bisogna trovare i soldi per la seconda rata e c'e' l'emergenza Iva.

venerdì 30 agosto 2013

Sibilia (M5S) : “Imu, Letta e i piddini hanno fatto di nuovo gli zerbini”


Ieri sono stato a Benevento per una tappa dell’ “Apri gli occhi ” tour organizzato dai Meetup Amici di Beppe Grillo locali.
La notizia del giorno era naturalmente la fantomatica (meglio sarebbe dire fintomatica) ABOLIZIONE DELL’IMU.
Mai bugia meglio articolata ai danni del popolo italiano.
Cosa ha fatto il governo Letta-Berlusconi?
Ha preso a copertura 2,2 mld di € dai versamenti in acconto dell’ IVA di marzo 2013 (che ogni buon commercialista sa scadere il 27 dicembre).
In tutto questo manca ancora 1mld di € da trovare per scongiurare l’aumento di punto dell’IVA (dal 21% al 22%) che se dovesse verificarsi in questo periodo di austerità della spesa (aggiungerei la parola “assurda” davanti alla parola austerità ) decreterebbe una ulteriore diminuzione dei consumi delle famiglie decretando la totale stagnazione dell’economia interna Italiana.
Se aggiungiamo che c’è bisogno della copertura anche per finanziare parte della Cig (cassa integrazione) in deroga allora il quadro si completa e viene più chiara l’operazione fatta ieri.
La ciliegina sulla torta è stata annunciata dallo stesso Letta prevedendo la nascita della futura Service Tax per il 2014 che pagheranno proprietari e inquilini.
Insomma ricadrà su tutti gli italiani.
Quindi Alfano (Berlusconi per chi ci segue) si è fatto lo spot elettorale facendola passare per “Missione Compiuta”, Letta e i piddini hanno fatto di nuovo gli zerbini passando per quelli responsabili che ti dicono che nel 2014 la tassa rientrerà dalla finestra e con Fassina hanno preannunciato l’aumento del punto IVA, il tutto con il beneplacito di Re Giorgio Napolitano.
Insomma il gioco delle tre carte, dove a vincere…
è sempre il banco
Ps: in tutto questo la rata di dicembre 2013 dell’IMU non ha ancora le coperture e quindi ci dovrebbero spiegare come PD e PDL pensano di fare.
Carlo Sibilia
Portavoce M5S Camera

Carlo Sibilia su imu ed iva. Le tre carte



deroga allora il quadro si completa e viene più chiara l'operazione fatta ieri. La ciliegina sulla torta è stata annunciata dallo stesso Letta prevedendo la nascita della futura Service Tax per il 2014 che pagheranno proprietari e inquilini. Insomma ricadrà su tutti gli italiani.
Quindi Alfano (Berlusconi per chi ci segue) si è fatto lo spot elettorale facendola passare per "Missione Compiuta", Letta e i piddini hanno fatto di nuovo gli zerbini passando per quelli responsabili che ti dicono che nel 2014 la tassa rientrerà dalla finestra e con Fassina hanno preannunciato l'aumento del punto IVA, il tutto con il beneplacito di Re Giorgio Napolitano. Insomma il gioco delle tre carte, dove a vincere....è sempre il banco

Ps: in tutto questo la rata di dicembre 2013 dell'IMU non ha ancora le coperture e quindi ci dovrebbero spiegare come PD e PDL pensano di fare...

mercoledì 28 agosto 2013

Andrea Scanzi,Breve esempio di come funziona la grande fregatura legalizzata delle larghe intese

Breve esempio di come funziona la grande fregatura legalizzata delle larghe intese.
Mentre l'unico problema che terrorizza Pd e Pdl è trovare il modo di salvare Berlusconi accontentando Napolitano (che infatti non manca di apprezzare l'apertura di Violante) e tirando come sempre a campare, si sposta l'attenzione su aspetti marginali.
Per esempio sulla vicenda Imu, che "va cancellata".
Come fare? Semplice. Si finge di cancellarla. Si va in tivù a dire, "destra" e "sinistra": "Visto? Siamo stati bravi, abbiamo mantenuto le promesse, noi abbiamo il senso di responsabilità e gli altri no, vamos".
Poi, quando l'informazione è un po' più distratta (cioè sempre), si rimette l'Imu in un decreto successivo a fine anno, magari nascosto in una trovata dal nome inglese ("Service Tax" può andar bene). Qualcuno si lamenterà, ma pochi.
E alle elezioni successive, ovviamente con Berlusconi ben presente e battagliero, tanto il Pd quanto soprattutto il Pdl potranno ricominciare a promettere che cancelleranno l'Imu, dando la colpa all'altro (o meglio ancora ai 5 Stelle) se finora non sono riusciti a farlo.
Siamo oltre il disastro, e quello che continua a colpirmi è l'assoluta pigrizia - quasi compiaciuta - con cui buona parte degli italiani accetta un tale schifo perdurante.

Abolita" l'Imu, ovvero una tassa che in larga parte colpiva i ricchi.


  • "Abolita" l'Imu, ovvero una tassa che in larga parte colpiva i ricchi. E abolita per finta, perché non si è capito ancora come verrà coperta la seconda rata di fine anno e in ogni caso tornerà nel 2014, sotto lo pseudonimo cool di Service Tax.
    Capisco che il Pdl festeggi, e tutto sommato anche i gerarchi del Pd (ennesima sconfitta del sempre più marginale Civati). Ma che festeggi pure buona parte del suo elettorato: mah.

IL MIRACOLO DELL'IMU

 

NUOVA CALATA DI BRAGHE

Carla Ruocco (#m5s) su Imu, Porcellum, pensioni d'oro e Letta bis ad Agorà Estate

La moretti in stile maestrina critica il M5S:

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