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venerdì 27 settembre 2013

LUIGI DI MAIO; LETTA DEVE VENIRE ALLE CAMERE



Le dimissioni degli ultimi due Presidenti del Consiglio (Berlusconi e Monti) sono state presentate senza che in Parlamento si verificassero neanche i numeri effettivi per la sfiducia. Furono decisioni prese nelle segrete degli uffici di Palazzo Chigi o del Quirinale, o forse a Bruxelles, che si basavano semplicemente sulle dichiarazioni dei "capi-bastone" di partito o peggio ancora sull'indice dello spread (una follia).

La centralità del Parlamento deve essere assicurata in questa fase di disgregazione dei partiti. Gli italiani devono sapere chi voterà per la fiducia a Letta e chi no. Io voglio vedere nel Pd e nel Pdl chi vuole mandare a casa questo Governo e chi invece vuole tenersi la poltrona. Le dichiarazioni dei segretari non contano più nulla, sono lo scudo dietro cui si nasconderanno quelli che volevano tenersi la poltrona ma non hanno potuto votare (lo abbiamo visto al Senato con la sfiducia a Prodi nel 2008). Il Pdl è spaccato e alla prova dei voti il risultato non è per niente ovvio. Qualcuno del Pd potrebbe avere un moto di dignità e staccare la spina (la speranza è l'ultima a morire).

Spero che che all'incontro con il Presidente della Repubblica, Letta sia inviato alle Camere per una verifica. Lo aspettiamo alla prova dei voti. L'unica cosa che conta. Sarà un piacere!
 

sabato 14 settembre 2013

LETTA AVVERTE: "SE IL GOVERNO CADE GLI ITALIANI PAGHERANNO L'IMU"

ANCORA MINACCE ? MA SE LA PAGHIAMO GIA'  SOTTO ALTRO NOME, FORSE VALE PER I TUOI AMICI CON VILLE " COME  BRUNETTA E TANTI ALTRI" CHE ADESSO NON PAGANO PER UN CAVILLO ANCHE SE HANNO MEGA VILLE, E LORO CHE STAI AVVISANDO?
STA' TRANQUILLO CHE I TUOI AMICI NON TI FANNO CADERE SE FIRMI IL DECRETO SALVA SILVIO

BARI - «Se il governo cade, i decreti sull' Imu non verranno convertiti e quindi i cittadini dovranno pagare l'Imu». Così il premier Enrico Letta alla festa Udc a Chianciano. «Questi sono fatti non annunci, sono fatti: lo dico a tutti quelli che raccontano altre storie». Così Enrico Letta, da Bari, elencando i risultati raggiunti dal governo, risponde alle critiche al governo.
«Noi non possiamo più permetterci giochi politici e l'instabilità basata sui giochi politici. I costi dei giochi politici minano la ripresa». Così il premier Enrico Letta alla festa dell'Udc di Chianciano. Il Premier aggiunge: «L'Italia è in bilico e ho preferito fare un ragionamento con spigoli e asprezze», ma penso che «per farcela si debba partire dal Sud», perchè «pensare che l'Italia si salva a scapito del Sud è una strategia che combatto con tutte le mie forze». IL CONGRESSO Se sosterrò un candidato al Congresso? «No, non sosterrò nessun candidato. È meglio per tutti se io mi concentro sul lavoro del Governo». Così il premier Letta alla festa dell'Udc. ( LA 'SINDROME DELLO STRUZZO' «L'unica strada per uscire da impasse è togliere la testa da sotto la sabbia, liberarci dalla sindrome dello struzzo: ce la possiamo fare, oggi più che mai, a patto che usciamo dagli alibi e che la colpa è sempre di altri. Cultura e turismo rappresentano uno dei grandi 'obiettivi Paese' che vogliamo portare avanti con determinazione. Di tutte le auto blu più della metà sono nelle sei regioni del Mezzogiorno», commenta Letta, a proposito del Mezzogiorno e, più in generale del Paese. QUESTIONE ILVA «Lunedì mattina avremo riunione per cercare una soluzione in linea con quanto fatto», perchè «il commissariamento ha evitato che quello che è successo mettesse in ginocchio Taranto». Così il premier Enrico Letta, definendo «kafkiana» la vicenda dell'Ilva e ribadendo l'intenzione di salvaguardare la «salute delle persone e la tutela dei lavoratori». SULLA 'LEGGE STABILITÀ' «La legge di stabilità la scriveremo noi non Bruxelles, perchè siamo usciti dalla procedura di deficit eccessiva». Sottolineato Letta. «Nella prossima legge di stabilità -ha aggiunto- potremo avere margini di flessibilità grazie alla trattativa che abbiamo avuto sul cofinanziamento che abbiamo portato a casa». «Ribadisco la centralità che ci sarà nella legge di stabilità sulla riduzione delle tasse sul lavoro, con il triplice obiettivo di dare buste paga più pesanti ai lavoratori; dare maggiore competitività alle imprese e rimettere in moto la domanda interna. È per questo che sono convinto che ce la possiamo fare, con realismo, determinazione e senso di responsabilità e senza nessun banale ottimismo della volontà. Ci sono le condizioni. Non possiamo buttare a mare i sacrifici, il lavoro e i risultati raggiunti», conclude.

venerdì 13 settembre 2013

Letta dichiara di non avere nulla ed il popolo italiano risponde

TROPPO FORTE E GIUSTO..

Un cittadino indignato manda un messaggio al sig. Enrico Letta in nome del popolo italiano.
Sono tre mesi che non prende una pensione di invalidità che normalmente è di 270 euro circa..
Dicono che è invalido solo all'80% e quindi questo passa la parrocchia.
Lui non molla ed alcuni amici lo hanno contattato facendo una colletta per pagare il viaggio e condividendo con lui le emozioni vissute durante il #costitutiondays.
Signor Letta ascolti, prima che sia troppo tardi... #tuttiacasa

sabato 31 agosto 2013

FACCIAMO UN PO' UN PO' DI CONTI,I 4 SENATORI A VITA A CHI SERVONO?


  • Ogni tanto delle verità presunte diventano misteriosamente inattaccabili. Per esempio: "I 4 senatori a vita aprono la strada a un Letta Bis senza Berlusconi".
    E' davvero così? No. O comunque non del tutto.
    E' vero che Giorgio Napolitano, il vero Premier italiano da novembre 2011, ha fatto questa scelta anche per dare ulteriori stampelle al suo prediletto travet Enrico Letta. Quei quattro senatori a vita appoggeranno il governicchio attuale e appoggerebbero un Letta bis. Ma quattro senatori non possono di colpo regalare scenari politici interamente inediti.
    Analizziamo la vicenda con freddezza aritmetica. I senatori, da 317, salgono a 321. La maggioranza cresce da 157 a 161.
    Il Pd ha 108 voti: da dove dovrebbero arrivare gli (almeno) altri 53? Il Pdl non ci starà, e ne ha 91. I 5 Stelle non ci staranno, e ne hanno 50. La Lega non ci starà, e ne ha 16.
    Quindi? Quindi i sostenitori del Letta bis vivono in un mondo parallelo o giù di lì. Su cosa sperano? Su una concomitanza di eventi. Mettiamo che Scelta Civica resti dentro la maggioranza: ne ha 20, e arriviamo a 128. Ne mancano ancora 33. I senatori a vita sono 5 (con Ciampi; Monti va calcolato con Scelta Civica). Ci sono poi 10 senatori del Gruppo Misto, ovvero gli esuli grillini (tipo l'intellettuale Marino Mastrangeli) e Sel. Tutti questi senatori vengono calcolati come sicuramente pro-Letta Bis, ed è da vedersi.
    Siamo (saremmo) arrivati 143. Ne mancano ancora 18. E qui arriva il bello, perché i pasionari del Lettino Due sperano nel mitico "Gal". Cosa (diavolo) è? L'elettrizzante gruppetto di Grandi Autonomie e Libertà, costituito da fenomeni come Gianfranco Miccichè, Giulio Tremonti e l'ex cossighiano Paolo Naccarato. In tutto sono 10, che farebbero arrivare il gruppetto a 153, anche se è tutto da vedere che Sel o gli esuli 5 Stelle accettino (accetterebbero) di stare accanto ai Tremonti e ai Naccarato.
    Ne mancano ancora 8. Su chi stanno sperando Napo & Letta Jr? Sugli autonomisti, 10 in tutto, comprensivi di socialisti, sudtirolesi, valdostani e qualche eletto all'estero. Teoricamente basterebbero, ma sarebbe una maggioranza sul filo, persino peggiore di quella del Governo Prodi 2006. E qui arriva la leggenda, perché diventano decisivi i ribelli del Pdl e dei 5 Stelle. Tra i secondi ci sono i Campanella e gli Orellana, Battista e Mussini, Bencini e Fattori, Molinari e Bocchino, che però auspicano sostanzialmente un governo molto diverso da un Letta Bis (casomai un esecutivo Rodotà o Zagrebelsky, probabile purtroppo come un bel libro di Moccia).
    Nel Pdl i riottosi pronti a mollare Berlusconi spiccano per bellezza e candor. Per esempio Schifani, qualche pesce piccolo (Torrisi, Scoma) e due pezzi da novanta: Hegel Razzi (quello che "in Corea del Nord si sta bene, funziona tutto") e Kant Scilipoti ("il dialogo è il sale della democrazia e la fedeltà è roba da cani").
    Quindi: il Letta Bis spera in un accrocchio surreale - nonché sfavillante - tra piddini, scilipotiani, montiani, abbadiani, rubbiani, miccichiani, schifanisti, autonomisti, ex comunisti, ex grillini, un Razzi al chilo e una fettina di Tremonti.
    Chi volete prendere per il culo, ragazzi?

mercoledì 14 agosto 2013

“Bersani mi ha detto: il Pd farà decadere Berlusconi”



Sono passati quasi sei mesi dall’ingresso dei Cinque stelle a Palazzo. «Immagina un giocatore che si fa tutto il campo dribblando e poi arriva davanti alla porta sbagliando un gol fatto. Noi di errori ne abbiamo commessi, ma poco a poco abbiamo ingranato e ora non sbagliamo un colpo». Alessandro Di Battista è tra gli stellati più noti, presente in piazza e attivo in aula, da molti incoronato leader carismatico. Ha lanciato l’iniziativa “invita un deputato a cena”, è andato in Spagna a parlare del Movimento: «Ci sono tre gruppi che vogliono presentarsi alle prossime elezioni».
Con Linkiesta tiene i piedi per terra: «Ognuno ha i suoi talenti, c’è chi ha una leadership comunicativa e chi sa leggere un bilancio alla grande». Il giro di boa delle vacanze estive è segnato dalla sentenza Mediaset: «Bersani mi ha detto che lui è convinto che il Pd farà il suo dovere e farà sì che Berlusconi non sarà senatore». Nel frattempo i Cinque Stelle preparano il campo: «Napolitano ci dia il governo e realizzeremo cinque punti chiave». Nessuna alleanza perché «i partiti sono diventati banche, oligarchie organizzate che fanno i cazzi loro a scapito della collettività, se cade Berlusconi cadono anche molti affaristi del Pd».
In questi mesi è stato ovunque. Come sta?
Ho dormito quattro ore a notte, ho dato tutto e ho bisogno di due settimane di riposo. A lungo andare il Palazzo ti logora, ti toglie l’anima e per non perderla ho fatto molte iniziative coi cittadini. Da un lato Montecitorio è Versailles, dall’altro sembra la classe dei ragazzi della 3° C. Non pensavo che molti parlamentari fossero di così basso livello. Ci sono persone preparate come Fava di Sel, Fedriga della Lega nord, Corsaro di Fratelli d’Italia. E altre che hanno pagato molti soldi per essere qui: io ho speso 150 euro di campagna elettorale, ma c’è chi nel Pd e nel Pdl ne ha sborsati 30mila per farsi mettere in posizioni eleggibili. Un vero ricatto, perché poi l’attività politica sarà inevitabilmente condizionata. Anche per questo vogliamo togliere i soldi dalla politica, ma purtroppo il ddl è slittato a settembre grazie al governo del rinvio.
Il vostro viaggio in Kazakistan per incontrare Alma Shalabayeva ha riacceso i riflettori sulla vicenda. 
Abbiamo chiesto di istituire una delegazione ufficiale alla Commissione Esteri della Camera, Cicchitto ha detto no e noi abbiamo fatto cinque biglietti aerei pagati con i nostri soldi, dopodiché siamo partiti. Abbiamo messo in piedi la diretta streaming con la Shalabayeva, qualcosa di incredibile. Una missione diplomatica che diventa trasparente, la politica che si apre. Abbiamo raccolto altri elementi per fare chiarezza sulla vicenda, siamo riusciti a parlare con tutti gli attori coinvolti, compreso il ministro degli Esteri kazako. Gli abbiamo detto che siamo la principale forza di opposizione italiana e alle prossime elezioni saremo al governo. Volente o nolente, doveva confrontarsi anche con noi.
La sentenza Mediaset e le nuove scosse per il governo. Quali sono le sue sensazioni per il dopo estate?
Bersani mi ha detto che è convinto che il Pd farà il suo dovere e farà sì che Berlusconi non sarà senatore. Io non mi fido e gli ho chiesto: “Sei convinto come eri convinto che avrebbero votato tutti per Prodi?”.
Il capogruppo Nuti vi ha inviato una lettera con la road map in caso di crisi. Legge elettorale e poi il voto, oppure un governo di emergenza che realizzi 5 punti cardine. Ma negate aperture.
Non è scritto da nessuna parte che dobbiamo fare qualcosa col Pd. La nostra lettera è un’apertura al Parlamento, vogliamo che questo governo cada il prima possibile perché sta rovinando l’Italia. Napolitano deve assumersi le sue responsabilità e io, fossi in lui, mi dimetterei. Qualora cadesse l’esecutivo e in caso di mancato scioglimento delle Camere, il Paese avrebbe bisogno non solo di una nuova legge elettorale, ma anche di misure emergenziali che i partiti non possono fare.
Qui entrate in gioco con i vostri punti cardine. 
Ci dessero il governo. Noi siamo liberi. Presenteremo al Parlamento una serie di punti chiave. Legge elettorale, conflitto d’interessi, legge sul finanziamento pubblico ai partiti, reddito di cittadinanza e misure straordinarie per le PMI come l’abolizione dell’Irap. Queste cose le farebbe il Parlamento con l’ausilio del governo. Non avremmo bisogno di alleati e insieme al Capo dello Stato troveremmo personalità adeguate. Detto ciò, noi dialoghiamo ma non ci alleiamo con chi ha distrutto l’Italia, non si parla con i partiti ma con i deputati. D’altronde Pd e Pdl sono uguali, forse il Pd ti prende meglio per il culo.
Ostruzionismo, battaglie notturne e “straordinari” in Commissione. Come valuta la vostra attività parlamentare?
Il primo periodo è stato il più difficile perché dovevamo conoscerci, fare i colloqui con i collaboratori, non avevamo un ufficio legislativo. Immagini un giocatore che si fa tutto il campo dribblando e poi arriva davanti alla porta sbagliando un gol fatto. Di errori ne abbiamo commessi, ma poco a poco abbiamo ingranato e sono due mesi che, in quanto opposizione, non sbagliamo un colpo.
È il deputato Cinque Stelle più in vista. Carismatico, richiesto da tutti. Molti la vedono leader.
La parola leadership non è brutta, ma da noi non c’è nessun capo. C’è chi sa parlare bene in pubblico e ha una leadership comunicativa, ma ci sono anche persone che sanno leggere un bilancio alla grande. Ognuno ha i suoi talenti, siamo tutti utili ma nessuno indispensabile. In futuro ci saranno altri Nuti, Sibilia e Di Battista. Eppure nella storia della Repubblica non c’è mai stato un gruppo parlamentare che ha espresso così tante leadership: ognuno di noi sta uscendo, tutti facciamo interventi in aula mentre nel Pd e Pdl parlano sempre gli stessi.
Ma anche nelle dinamiche interne un Di Battista emerge.
L’assemblea dei parlamentari M5s mi “cazzia” come “cazzia” chiunque altro. Noi stiamo esprimendo tante persone con altrettanti talenti. Alla fine di questa legislatura saremo ognuno competente nelle proprie materie, mentre nei partiti ci sono i capi e i premibottone.
Con la vostra strategia parlamentare non rischiate di condannarvi all’irrilevanza?
No. C’è una parte di me che è incazzata: avrei voluto cambiare l’Italia nel giro di cinque mesi ma non è possibile. Dall’altro lato la nostra presenza è determinante, ci stiamo incuneando all’interno delle falle del sistema. E non è un caso che Bersani e Monti siano defunti politicamente e Berlusconi sia stato condannato.
La sua consacrazione mediatica a Montecitorio si è avuta col discorso sui Marò. Sembrano passati secoli.
La situazione è in mano alla giustizia indiana. Da italiani ci auguriamo che non siano colpevoli e qualora vengano condannati faremo di tutto per far loro scontare la pena in Italia. Purtroppo la vicenda è stata gestita male prima, ora non possiamo interferire. Auspichiamo che il governo utilizzi tutti gli strumenti di ratifica del diritto internazionale per controllare che il processo sia corretto.
Se si tornasse a votare a breve, autunno o primavera, ci sarebbe?
Sì, vorrei lavorare un certo numero di anni nelle istituzioni, mi sentirei in dovere di portare avanti il lavoro iniziato. Ribadisco che questa non è la vita che voglio fare, è una parentesi in cui mi metto a disposizione della collettività e combatto per il popolo italiano. Voglio tornare a fare il mio mestiere.
Però un po’ ci ha preso gusto.
Meno di quanto sembra, sono orgoglioso di quello che stiamo facendo ma è molto faticoso. E non è una bella vita. Quando finiremo noi entreranno altri. La più grande rivoluzione è già compiuta: non è vero che il mestiere del deputato debba appartenere ad una èlite. Lo possono fare tutti: bastano determinazione, onestà e organizzazione.
Twitter: @MarcoFattorini

 http://www.linkiesta.it/di-battista-m5s#ixzz2bw7gb8GF

giovedì 8 agosto 2013

Sibilia (M5S) : “Letta sei un paraculo! Tutto il governo è paraculo”


Sibilia (M5S) : “Letta sei un paraculo! Tutto il governo è paraculo”  
LETTA sei un paraculo! Il tuo GOVERNO è paraculo! La MAGGIORANZA che ti sostiene è paraculo!
Nascondersi dietro le parole di NAPOLITANO per celare l’ incapacità e inconsistenza di questo esecutivo è da paraculo!
Governare con il pregiudicato di ARCORE è da paraculo!
Governare con il più noto EVASORE d’Italia dicendo che è colpa del M5S è da paraculo!
Governare con il vecchio TRUFFATORE del PDL continuando la farsa della legalità è da paraculo!
Far credere per 25 anni che BERLUSCONI sia stato un nemico essendo invece il migliore alleato è da paraculo!
ALFANO è paraculo!

Il ministro degli INTERNI che dice di non sapere di un’operazione di polizia che RAPISCE ed espelle due donne sul suolo italiano è da paraculo!
QUAGLIARIELLO è paraculo!
Un ministro delle RIFORME COSTITUZIONALI che vuole modificare la costituzione senza rispettare la costituzione è paraculo!
Un ministro che presenta un DL per l’abolizione del ai partiti dichiarando :”Abbiamo SUPERATO il Movimento 5 Stelle” è paraculo!
Una maggioranza che si TIRA INDIETRO nella discussione dello stesso decreto è paraculo!
Una maggioranza che NON vuole abolire il FINANZIAMENTO PUBBLICO ai partiti, dopo aver detto di volerlo fare, è paraculo!
Il PD e il PDL che prima delle elezioni sono CONTRARI agli F-35 e poi, con la poltrona sotto al sedere, ne diventano magicamente FAVOREVOLI … sono paraculo!
Il PD che prende voti dicendo di essere contrario al TAV, salvo poi RIMANGIARSELO alla prova dei voti, è paraculo!

I partiti che entrano in coalizione e poi DIVENTANO opposizione sono paraculo! Questa LEGGE ELETTORALE è paraculum!
Questo sistema che si regge con lo SPUTO e a spese dei cittadini è paraculo! Un parlamento COSTRETTO a lavorare solo sui decreti che propone il governo…è paraculo!
Domani votate il DL “del fare” UNA RAPINA, poi andatevene al mare felici, bugiardi e contenti.
Ma al rientro saremo ancora qui fino al giorno in cui ogni paraculo avrà lasciato tutti i palazzi di governo.
Preparatevi ad un ‪#‎AUTUNNOCALDO‬
Dopo lo tsunami arriverà il TORNADO!
Carlo Sibilia – Portavoce M5S Camera

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