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venerdì 13 settembre 2013

LA CASTA HA FATTO CAPIRE CHI COMANDA NOMINANDO AMATO E SANZIONANDO IL M5S


ECCO IL NUOVO CHE AVANZA
NAPOLITANO HA SCELTO AMATO COME GIUDICE  DELLA COSTITUZIONE
CARLO SIBILIA CI DICE CHI E' AMATO 


  • Non posso credere che il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, abbia realmente nominato Giuliano Amato giudice della Corte Costituzionale della Repubblica Italiana. Anche se da un Presidente della Repubblica votato da PD e PDL ti aspetti l'impossibile. Giuliano Amato rappresenta degnamente lo schifo, il disgusto, l'indecenza, l'obbrobrio, l'orrore, il ribrezzo perpetrato negli anni dalla Casta politica italiana. Il "Dottor Sottile", così soprannominato dal suo amichetto Eugenio Scalfari, è quanto di più lontano dal senso di legalità, moralità ed etica che vorremmo vedere oggi nel nostro paese. Amato è ex cassiere del PSI degli scandali craxiani. Amato è il pensionato d'oro più famoso d'Italia. Pensione maturata dopo aver combattuto strenuamente contro la svalutazione della lira che ci ha portato a prostrarci alle imposizioni truffaldine di Maastricht. Amato è quello che dispose per decreto l'11 luglio del 1992 il prelievo forzoso del 6‰ dai conti correnti bancari per un "interesse di straordinario rilievo" . Amato è quello che nell'autunno dello stesso anno varò una manovra finanziaria "lacrime e sangue" da 93.000 miliardi di lire (contenente tagli di spesa e incrementi delle imposte), per frenare l'ascesa del deficit pubblico, e la prima riforma delle pensioni. Vi ricorda qualcosa? Vi ricorda quelli che hanno approvato gli stessi provvedimenti sotto il governo Monti? Amato siete voi! Spero solo che il posizionamento di cotanta personalità alla presidenza della Corte Costituzionale non sia il definito salvacondotto per il pregiudicato Berlusconi che magari riuscirà a portare alla consulta la questione di costituzionalità della legge Severino e magari, ancora una volta, Amato farà un cazzata.

sabato 31 agosto 2013

FACCIAMO UN PO' UN PO' DI CONTI,I 4 SENATORI A VITA A CHI SERVONO?


  • Ogni tanto delle verità presunte diventano misteriosamente inattaccabili. Per esempio: "I 4 senatori a vita aprono la strada a un Letta Bis senza Berlusconi".
    E' davvero così? No. O comunque non del tutto.
    E' vero che Giorgio Napolitano, il vero Premier italiano da novembre 2011, ha fatto questa scelta anche per dare ulteriori stampelle al suo prediletto travet Enrico Letta. Quei quattro senatori a vita appoggeranno il governicchio attuale e appoggerebbero un Letta bis. Ma quattro senatori non possono di colpo regalare scenari politici interamente inediti.
    Analizziamo la vicenda con freddezza aritmetica. I senatori, da 317, salgono a 321. La maggioranza cresce da 157 a 161.
    Il Pd ha 108 voti: da dove dovrebbero arrivare gli (almeno) altri 53? Il Pdl non ci starà, e ne ha 91. I 5 Stelle non ci staranno, e ne hanno 50. La Lega non ci starà, e ne ha 16.
    Quindi? Quindi i sostenitori del Letta bis vivono in un mondo parallelo o giù di lì. Su cosa sperano? Su una concomitanza di eventi. Mettiamo che Scelta Civica resti dentro la maggioranza: ne ha 20, e arriviamo a 128. Ne mancano ancora 33. I senatori a vita sono 5 (con Ciampi; Monti va calcolato con Scelta Civica). Ci sono poi 10 senatori del Gruppo Misto, ovvero gli esuli grillini (tipo l'intellettuale Marino Mastrangeli) e Sel. Tutti questi senatori vengono calcolati come sicuramente pro-Letta Bis, ed è da vedersi.
    Siamo (saremmo) arrivati 143. Ne mancano ancora 18. E qui arriva il bello, perché i pasionari del Lettino Due sperano nel mitico "Gal". Cosa (diavolo) è? L'elettrizzante gruppetto di Grandi Autonomie e Libertà, costituito da fenomeni come Gianfranco Miccichè, Giulio Tremonti e l'ex cossighiano Paolo Naccarato. In tutto sono 10, che farebbero arrivare il gruppetto a 153, anche se è tutto da vedere che Sel o gli esuli 5 Stelle accettino (accetterebbero) di stare accanto ai Tremonti e ai Naccarato.
    Ne mancano ancora 8. Su chi stanno sperando Napo & Letta Jr? Sugli autonomisti, 10 in tutto, comprensivi di socialisti, sudtirolesi, valdostani e qualche eletto all'estero. Teoricamente basterebbero, ma sarebbe una maggioranza sul filo, persino peggiore di quella del Governo Prodi 2006. E qui arriva la leggenda, perché diventano decisivi i ribelli del Pdl e dei 5 Stelle. Tra i secondi ci sono i Campanella e gli Orellana, Battista e Mussini, Bencini e Fattori, Molinari e Bocchino, che però auspicano sostanzialmente un governo molto diverso da un Letta Bis (casomai un esecutivo Rodotà o Zagrebelsky, probabile purtroppo come un bel libro di Moccia).
    Nel Pdl i riottosi pronti a mollare Berlusconi spiccano per bellezza e candor. Per esempio Schifani, qualche pesce piccolo (Torrisi, Scoma) e due pezzi da novanta: Hegel Razzi (quello che "in Corea del Nord si sta bene, funziona tutto") e Kant Scilipoti ("il dialogo è il sale della democrazia e la fedeltà è roba da cani").
    Quindi: il Letta Bis spera in un accrocchio surreale - nonché sfavillante - tra piddini, scilipotiani, montiani, abbadiani, rubbiani, miccichiani, schifanisti, autonomisti, ex comunisti, ex grillini, un Razzi al chilo e una fettina di Tremonti.
    Chi volete prendere per il culo, ragazzi?

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