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giovedì 26 settembre 2013

Beppe Grillo; Non vogliamo morire per l’Euro


"E' necessario restituire al popolo, al più presto, la possibilità di esprimersi in libere elezioni. Se il MoVimento 5 Stelle dovesse vincerle, andremo in Europa per rinegoziare tutto e da una posizione di forza, dal momento che l’Italia avrà la Presidenza di turno del Consiglio dell’Unione europea . Il popolo italiano, come quello greco, spagnolo, portoghese, non può morire per l’Euro. Non vogliamo morire per l’Euro:http://goo.gl/wz3zg9

mercoledì 21 agosto 2013

La spending review non tocca la Camera: il conto di Montecitorio continua a sali

Nei primi sei mesi del 2013 la spesa è salita di quattro milioni rispetto al 2012. Per i deputati divani Frau, servizi fotografici e corsi d'inglese. Solo le pulizie sono già costate mezzo milione, le spese mediche 200mila euro al mese. A sei anni da La Casta ecco i mille sprechi che segnano l'eterna vittoria del privilegio

La spending review non tocca la Camera: il conto di Montecitorio continua a salire
C’eravamo tanto preoccupati. E invece sprechi e privilegi si accomodano ancora su divanetti Fraucomprati di fresco, insieme ad altri arredi di lusso, al ritmo di 50mila euro al mese. A sei anni dal libro di Rizzo e Stella, in coda all’epopea del rigore, sotto l’occhio vigile dei “controllori” spediti in Parlamento ad aprirlo come una scatola di tonno, succede l’imponderabile: le spese della Camera dei Deputati non diminuiscono affatto come promesso ma aumentano ancora. In una manciata di mesi Montecitorio è costata ai contribuenti italiani la consueta montagna di soldi e quattro milioni di euro in più. Lo rivela l’elenco delle spese ordinate per lavori, servizi, forniture, consulenze e collaborazioni, risultanti dal sistema informativo contabile della Camera dei deputati. Il primo semestre del 2013 si è chiuso con un conto di 110 milioni di euro (109.809.654,17), lo stesso semestre del 2012 si era fermato a 105. Certo, erano 124 milioni nel primo del 2011, ancora epoca Berlusconi, Scilipoti&C. Ma la stagione del rigore non ha cambiato il vento. Neppure nei quattro lunghi mesi – dalla caduta del governo Monti all’insediamento di Letta – in cui le aule parlamentari hanno lavorato a ranghi ridotti e noi ci bevevamo ancora impegni e promesse solenni di candidati, questori, presidenti delle camere e tutti i cantori della nuova sobrietà. Invece ecco, son riusciti a farcela ancora sotto il naso, a costare quanto e più di prima beffando l’Italia alle prese con la crisi. A parte i 17 centesimi riportati nel totale, tocca vedere dove sono andati a finire tutti quei soldi, partendo – ovviamente – dalle competenze parlamentari e arrivando fino in casa dei “questori” che contro gli sprechi avevano promesso pugno di ferro e son caduti invece sulle consulenze d’oro.
Da Assange a Rosy Bindi, così si mantiene un deputato italianoNel conto semestrale , bene dirlo subito, non ci sono alcuni fondamentali:  come i 784 milioni per pagare stipendi e pensioni di deputati e dipendenti che fanno 2/3 del bilancio di Montecitorio. E neppure i 138 milioni per le pensioni degli “ex”. Ma alcune voci di spesa certificano che i soldi volano fuori dalle finestre della Camera e che la Casta goda ancora di ottima salute. Come i165mila euro di quotidiani per consentire a tutti e 630 gli onorevoli di leggere il proprio: 27mila euro al mese, mille euro al giorno. Sorridono gli editori e ancor più gli edicolanti, come la “Mondini” di Piazza Colonna, che da anni riceve una generosa commessa da 100mila euro a semestre. Eppure esiste una bella biblioteca dove ipotizzare uno spazio di consultazione a rotazione. Chi avesse dubbi in proposito può dare un’occhiata al conto degli acquisti librari (836mila euro) e a quello di gestione (2,4 milioni, non mancano preziosi lavori di rilegatura da 37mila euro). La passione bibliofila dei deputati italiani può sembrare bizzarra, ma mai come altre. L’anno scorso, per dire, Libero s’era accanito contro Fini, reo d’aver speso 200mila euro per portarsi appresso il fotografo personale Enrico Para, ex fotoreporter del Secolo d’Italia e dell’Msi, titolare della “Impero Fotografico srl”. Si stanno pagando le ultime fatture, perché sotto la voce “cerimoniale” 2013 la società di Para beneficia di pagamenti per altri 93mila euro.
Grande passione anche per le lingue straniere. E’ ormai stampato nella Storia Nessuno e nessuno può cancellare il “Berlusconi is not a delinquent” dell’onorevole Biancofiore. Ma è stampato anche un conto da 120mila euro per corsi di lingua inglese ai deputati che, evidentemente, vanno deserti o sono poco efficaci. Poco si sa, invece, sull’efficacia dei corsi di informatica costati 180mila euro. Si tengono da anni, a beneficio sempre delle stesse società, come la Capturator Srl di Roma. E a beneficio degli stessi deputati che resistono a più legislature. A quest’ora dovremmo avere in Parlamento gente come Kevin Mitnick o Assange. E invece abbiamo deputati, come Rosy Bindi, che giocano con l’Ipad a carte mentre in aula si discute il ddl lavoro-Ilva. A Roma però ci tengono ad essere tecnologicamente evoluti. E infatti sta per partire l’operazione Camera2.0., una gara per la gestione del sito da 4 milioni. Sulla salute, poi, non si scherza e soprattutto non si risparmia. Sul Fattoquotidiano.it abbiamo raccontato i costi per i servizi medici interni a Camera e Senato. Ebbene, nulla è cambiato. Non si capisce quale morbo si stia debellando laggiù, dove stipendio, diaria e rimborsi consentirebbero agli onorevoli di curarsi privatamente o affidandosi come tutti al SSN. Ma è molto preferibile per loro, a quanto pare, usare i presidi gratuiti (sempre per loro) che a noi sono invece costati 1,2 milioni di euro in sei mesi, 200mila euro al mese.
Un milione e mezzo per raffreddare l’estate calda della politicaInsieme agli eletti ci sono gli inquilini dipendenti (1.521), i servizi, le funzioni della Camera. Mai a buon mercato. Si è accesa e spenta, a giorni alterni, la polemica estiva sulle ferie alla Camera. Verrebbe da supplicare vacanze più lunghe, se si guardasse alla bolletta: il condizionamento delle sale di Montecitorio riesce a costare in sei mesi 1,4 milioni di euro. Chi entra batte i denti ma intanto può lustrarsi gli occhi. A dettar legge alla Camera è ormai l’interior designer: tra fatture Frau (79mila euro) e di altre nobili marche d’arredo, gli acquisti di beni mobili (di legno) procedono al ritmo di 48mila euro al mese, fino a un totale di 290mila euro. Non stupiscono i costi di “trasloco e facchinaggio” sopra il milione di euro e quelli per manutenzioni e pulizia. E’ in fase di aggiudicazione una gara da 2,9 milioni per assicurare il lavaggio di tappezzeria, vetrate, tende e parati. Tirare a lucido transatlantico e le infinite sale, e tenere il guardaroba riesce a costare ancora 1,6 milioni.
C’è poi il vestiario per i mille e rotti dipendenti che -contrariamente agli usi civili – usano servire gli onorevoli in livrea: il conto lavanderia in sei mesi è arrivato a 180mila euro, 30mila euro al mese. Briciole, certo, rispetto alle “spese strutturali” del bilancio. Dove pesano come un macigno leaffittanze senza gara a beneficio dei soliti noti. La parte del leone la fa sempre la Milano 90 Srl dell’imprenditore romano Scarpellini: in 13 anni ha beneficiato di 561 milioni di euro di fitto e nel primo semestre 2013 non poteva mancare una cedolare secca per lui da 23,8 milioni. Gli spazi per la politica non sono mai troppi, dal conto economico spuntano infatti altri 2 milioni. Spazi che poi tocca pulire, per la modica spesa di 500mila euro al mese. Insomma, i risparmi promessi erano solo sulla carta. No, neppure. Mentre tutti, da anni, si affannano a decantare mirabili risparmi della dematerializzazione negli uffici della Camera si continuano a disboscare foreste: solo in carta, in sei mesi, si sono spesi 322mila euro tra risme e cancelleria varia. Verrebbe da appellarsi ancora ai famosi “questori”, i deputati che tengono in mano questo bilancio e avevano dato avvio alla XVII legislatura con i migliori propositi. Ma tra i conti spunta anche il costo della loro segreteria per599mila euro, oltre la metà in fatture per consulenze agli studi più blasonati della Capitale (Orrù, Mazzantini, Maresca&Boccia). E noi che ci eravamo tanto preoccupati, la Casta è un punto fermo nell’Italia che cambia, una storia che non finisce mai.

Vogliamo il movimento 5 stelle al governo


ORA BASTA ORA TUTTI A CASA. ORA TOCCA A TE. CONDIVIDI A TUTTO ANDARE

martedì 20 agosto 2013

Luigi Di Maio, I FATTI del Movimento 5 Stelle


LE COSE FATTE - I FATTI del Movimento 5 Stelle - negli ultimi 4 mesi di attività parlamentare sono un patrimonio, perchè ottenute nelle peggiori condizioni possibili.
Siamo una forza di opposizione che ha CONTRO due terzi dei parlamentari (maggioranza più che anomala) e lavora in un Parlamento totalmente svuotato dei suoi poteri (zero leggi di iniziativa parlamentare). Ogni risultato l'abbiamo portato a casa provandoci in tutti i modi, con emendamenti qua e là nei decreti, con il coinvolgimento dell'opinione pubblica, etc.

+++ Questi risultati li abbiamo portati a casa da OPPOSIZIONE e in soli 4 mesi. Ora immaginiamo se fossimo al Governo +++

|ELENCO RISULTATI OTTENUTI|

FONDO PER IL MICROCREDITO ALLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE
Approvato al Senato un emendamento M5S che consentirà agli imprenditori di ottenere prestiti anche grazie ai tagli ai costi della politica, come i milioni di euro restituiti ogni tre mesi dai 5 Stelle, che finanzieranno cosi l'economia reale, non la speculazione finanziaria

INTERNET: FAVORIRE L'ACCESSO NELLE ZONE RURALI
Approvato in Commissione Bilancio - Affari Costituzionali del Senato l'emendamento del MoVimento secondo cui le azioni per favorire l'accesso alla rete internet vengano estese anche alle zone rurali.

OPEN SOURCE: USO PRIORITARIO NEI PUBBLICI UFFICI
Approvato dalla Commissione Bilancio - Affari Costituzionali del Senato l'emendamento del MoVimento che prevede l'uso prioritario di prodotti open source nelle pubbliche amministrazioni.

CASO UVA: ISPETTORI ALLA PROCURA DI VARESE
Il Guardasigilli risponde ad un Questione Time posto dal M5S sulle responsabilità della Procura di Varese nella morte di Giuseppe Uva, e accetta di mandare gli ispettori del Ministero della Giustizia.

MOZIONE SUL RISCHIO IDROGEOLOGICO
La Camera approva quasi all'unanimità la mozione M5S sul rischio idrogeologico, dopo una lunga battaglia con il governo. Ora i comuni possono sforare il Patto di Stabilità per opere di prevenzione e ripristino.

L'AULA INTERA VOTA A FAVORE DI UNA PROPOSTA DEL M5S PER SOSPENDERE LE CARTELLE ESATTORIALI
Il Governo prova a respingere la richiesta di impegno del M5S a sospendere le cartelle esattoriali a imprese in credito. L'aula intera si alza in piedi per appoggiare e vota a favore, il governo è costretto ad arrendersi

ECOBONUS: PROPOSTA MOVIMENTO 5 STELLE AUMENTO DEGLI INCENTIVI DI RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA FINO AL 65%
Il Consiglio dei Ministri ha oggi approvato la risoluzione delle Comm. Ambiente Camera e Senato "Ecobonus". La proposta era stata portata in Commissione Parlamentare dal MoVimento 5 Stelle

IL MOVIMENTO 5 STELLE IN COMMISSIONE CULTURA BLOCCA I TAGLI AI FONDI DELLA RICERCA E DELLA DIVULGAZIONE SCIENTIFICA
Il M5S è riuscito, in Commissione Cultura, a impegnare il Governo a reperire i fondi destinati alla ricerca che il precedente Governo Monti aveva tagliato. Vigileremo, come sempre, su tali impegni.

VINCOLO CONTRO I CONDONI DI ABUSI EDILIZI
Scongiurato il rischio potenziale di un condono edilizio nascosto tra le pieghe del capitolo del provvedimento DL Fare dedicato al catasto. Approvate le modifiche chieste dal M5S: niente più spazio per le sanatorie.

RISOLUZIONE PER L'ISTALLAZIONE DI BARRIERE SALVAMOTOCICLISTI CONTRO I GUARD-RAIL KILLER
Risoluzione M5S in Commissione Trasporti contro i guard-rail killer, che impegna il governo ad istallare barriere salvamotociclisti per salvare vite umane. La risoluzione è stata votata da tutte le forze politiche.

5 MILIARDI DI FINANZIAMENTI AGEVOLATI PER PMI AGRICOLE
Approvato emendamento M5S: il governo è tenuto ad erogare finanziamenti agevolati fino a 5 miliardi di euro per imprese agricole e del settore delle pesca per l'acquisto di macchinari e attrezzature a scopo produttivo.

mercoledì 14 agosto 2013

“Bersani mi ha detto: il Pd farà decadere Berlusconi”



Sono passati quasi sei mesi dall’ingresso dei Cinque stelle a Palazzo. «Immagina un giocatore che si fa tutto il campo dribblando e poi arriva davanti alla porta sbagliando un gol fatto. Noi di errori ne abbiamo commessi, ma poco a poco abbiamo ingranato e ora non sbagliamo un colpo». Alessandro Di Battista è tra gli stellati più noti, presente in piazza e attivo in aula, da molti incoronato leader carismatico. Ha lanciato l’iniziativa “invita un deputato a cena”, è andato in Spagna a parlare del Movimento: «Ci sono tre gruppi che vogliono presentarsi alle prossime elezioni».
Con Linkiesta tiene i piedi per terra: «Ognuno ha i suoi talenti, c’è chi ha una leadership comunicativa e chi sa leggere un bilancio alla grande». Il giro di boa delle vacanze estive è segnato dalla sentenza Mediaset: «Bersani mi ha detto che lui è convinto che il Pd farà il suo dovere e farà sì che Berlusconi non sarà senatore». Nel frattempo i Cinque Stelle preparano il campo: «Napolitano ci dia il governo e realizzeremo cinque punti chiave». Nessuna alleanza perché «i partiti sono diventati banche, oligarchie organizzate che fanno i cazzi loro a scapito della collettività, se cade Berlusconi cadono anche molti affaristi del Pd».
In questi mesi è stato ovunque. Come sta?
Ho dormito quattro ore a notte, ho dato tutto e ho bisogno di due settimane di riposo. A lungo andare il Palazzo ti logora, ti toglie l’anima e per non perderla ho fatto molte iniziative coi cittadini. Da un lato Montecitorio è Versailles, dall’altro sembra la classe dei ragazzi della 3° C. Non pensavo che molti parlamentari fossero di così basso livello. Ci sono persone preparate come Fava di Sel, Fedriga della Lega nord, Corsaro di Fratelli d’Italia. E altre che hanno pagato molti soldi per essere qui: io ho speso 150 euro di campagna elettorale, ma c’è chi nel Pd e nel Pdl ne ha sborsati 30mila per farsi mettere in posizioni eleggibili. Un vero ricatto, perché poi l’attività politica sarà inevitabilmente condizionata. Anche per questo vogliamo togliere i soldi dalla politica, ma purtroppo il ddl è slittato a settembre grazie al governo del rinvio.
Il vostro viaggio in Kazakistan per incontrare Alma Shalabayeva ha riacceso i riflettori sulla vicenda. 
Abbiamo chiesto di istituire una delegazione ufficiale alla Commissione Esteri della Camera, Cicchitto ha detto no e noi abbiamo fatto cinque biglietti aerei pagati con i nostri soldi, dopodiché siamo partiti. Abbiamo messo in piedi la diretta streaming con la Shalabayeva, qualcosa di incredibile. Una missione diplomatica che diventa trasparente, la politica che si apre. Abbiamo raccolto altri elementi per fare chiarezza sulla vicenda, siamo riusciti a parlare con tutti gli attori coinvolti, compreso il ministro degli Esteri kazako. Gli abbiamo detto che siamo la principale forza di opposizione italiana e alle prossime elezioni saremo al governo. Volente o nolente, doveva confrontarsi anche con noi.
La sentenza Mediaset e le nuove scosse per il governo. Quali sono le sue sensazioni per il dopo estate?
Bersani mi ha detto che è convinto che il Pd farà il suo dovere e farà sì che Berlusconi non sarà senatore. Io non mi fido e gli ho chiesto: “Sei convinto come eri convinto che avrebbero votato tutti per Prodi?”.
Il capogruppo Nuti vi ha inviato una lettera con la road map in caso di crisi. Legge elettorale e poi il voto, oppure un governo di emergenza che realizzi 5 punti cardine. Ma negate aperture.
Non è scritto da nessuna parte che dobbiamo fare qualcosa col Pd. La nostra lettera è un’apertura al Parlamento, vogliamo che questo governo cada il prima possibile perché sta rovinando l’Italia. Napolitano deve assumersi le sue responsabilità e io, fossi in lui, mi dimetterei. Qualora cadesse l’esecutivo e in caso di mancato scioglimento delle Camere, il Paese avrebbe bisogno non solo di una nuova legge elettorale, ma anche di misure emergenziali che i partiti non possono fare.
Qui entrate in gioco con i vostri punti cardine. 
Ci dessero il governo. Noi siamo liberi. Presenteremo al Parlamento una serie di punti chiave. Legge elettorale, conflitto d’interessi, legge sul finanziamento pubblico ai partiti, reddito di cittadinanza e misure straordinarie per le PMI come l’abolizione dell’Irap. Queste cose le farebbe il Parlamento con l’ausilio del governo. Non avremmo bisogno di alleati e insieme al Capo dello Stato troveremmo personalità adeguate. Detto ciò, noi dialoghiamo ma non ci alleiamo con chi ha distrutto l’Italia, non si parla con i partiti ma con i deputati. D’altronde Pd e Pdl sono uguali, forse il Pd ti prende meglio per il culo.
Ostruzionismo, battaglie notturne e “straordinari” in Commissione. Come valuta la vostra attività parlamentare?
Il primo periodo è stato il più difficile perché dovevamo conoscerci, fare i colloqui con i collaboratori, non avevamo un ufficio legislativo. Immagini un giocatore che si fa tutto il campo dribblando e poi arriva davanti alla porta sbagliando un gol fatto. Di errori ne abbiamo commessi, ma poco a poco abbiamo ingranato e sono due mesi che, in quanto opposizione, non sbagliamo un colpo.
È il deputato Cinque Stelle più in vista. Carismatico, richiesto da tutti. Molti la vedono leader.
La parola leadership non è brutta, ma da noi non c’è nessun capo. C’è chi sa parlare bene in pubblico e ha una leadership comunicativa, ma ci sono anche persone che sanno leggere un bilancio alla grande. Ognuno ha i suoi talenti, siamo tutti utili ma nessuno indispensabile. In futuro ci saranno altri Nuti, Sibilia e Di Battista. Eppure nella storia della Repubblica non c’è mai stato un gruppo parlamentare che ha espresso così tante leadership: ognuno di noi sta uscendo, tutti facciamo interventi in aula mentre nel Pd e Pdl parlano sempre gli stessi.
Ma anche nelle dinamiche interne un Di Battista emerge.
L’assemblea dei parlamentari M5s mi “cazzia” come “cazzia” chiunque altro. Noi stiamo esprimendo tante persone con altrettanti talenti. Alla fine di questa legislatura saremo ognuno competente nelle proprie materie, mentre nei partiti ci sono i capi e i premibottone.
Con la vostra strategia parlamentare non rischiate di condannarvi all’irrilevanza?
No. C’è una parte di me che è incazzata: avrei voluto cambiare l’Italia nel giro di cinque mesi ma non è possibile. Dall’altro lato la nostra presenza è determinante, ci stiamo incuneando all’interno delle falle del sistema. E non è un caso che Bersani e Monti siano defunti politicamente e Berlusconi sia stato condannato.
La sua consacrazione mediatica a Montecitorio si è avuta col discorso sui Marò. Sembrano passati secoli.
La situazione è in mano alla giustizia indiana. Da italiani ci auguriamo che non siano colpevoli e qualora vengano condannati faremo di tutto per far loro scontare la pena in Italia. Purtroppo la vicenda è stata gestita male prima, ora non possiamo interferire. Auspichiamo che il governo utilizzi tutti gli strumenti di ratifica del diritto internazionale per controllare che il processo sia corretto.
Se si tornasse a votare a breve, autunno o primavera, ci sarebbe?
Sì, vorrei lavorare un certo numero di anni nelle istituzioni, mi sentirei in dovere di portare avanti il lavoro iniziato. Ribadisco che questa non è la vita che voglio fare, è una parentesi in cui mi metto a disposizione della collettività e combatto per il popolo italiano. Voglio tornare a fare il mio mestiere.
Però un po’ ci ha preso gusto.
Meno di quanto sembra, sono orgoglioso di quello che stiamo facendo ma è molto faticoso. E non è una bella vita. Quando finiremo noi entreranno altri. La più grande rivoluzione è già compiuta: non è vero che il mestiere del deputato debba appartenere ad una èlite. Lo possono fare tutti: bastano determinazione, onestà e organizzazione.
Twitter: @MarcoFattorini

 http://www.linkiesta.it/di-battista-m5s#ixzz2bw7gb8GF

sabato 3 agosto 2013

Parlamentari del Movimento 5 Stelle con Alma Shalabayeva.video



L'incontro di oggi di noi Parlamentari del Movimento 5 Stelle con Alma Shalabayeva credo sia una delle pietre miliari che mostra come sarà la politica e l'informazione del futuro. Un gesto del genere non fa uno, ma cento passi avanti verso la PACE, verso la tutela dei DIRITTI UMANI, verso la GIUSTIZIA, verso la corretta gestione dei rapporti tra le NAZIONI. Cosa che il nostro Governo ha dimostrato non essere in grado di fare. Azioni COME la nostra cambiano il paese, cambiano il MONDO! Eppure non servono milioni di euro. Ho collegato il mio buon vecchio telefonino alla presa di corrente, i parenti di Alma ci hanno fornito la password per usare la loro rete wifi e finalmente tutta l'ITALIA ha potuto conoscere l'altra parte della verità. Un altro punto dei nostri ha dimostrato la sua forza e concretezza ancora una volta. Internet, LA RETE, cambierà il mondo. Siamo rimbalzati in tutto il pianeta, ma io vi do il mio link di riferimento che è quello che ci accompagna dall'inizio di questa avventura http://bit.ly/16Q0TN0 ...Stay tuned!
clicca il video 

venerdì 2 agosto 2013

LAVORO, M5S CAMERA: DOPO ANNI DI FALLIMENTI DA PD PERDONO OCCASIONE PER TACERE


LAVORO, M5S CAMERA: DOPO ANNI DI FALLIMENTI DA PD PERDONO OCCASIONE PER TACERE

“Ancora una volta nel Pd hanno perso l’occasione di stare zitti. Finora abbiamo assistito al fallimento delle politiche per il lavoro portate avanti dalla sinistra e dal Partito democratico negli ultimi 10-15 anni, politiche che hanno condotto allo sfacelo che abbiamo di fronte e che sono state tutte improntate alla precarizzazione e allo svilimento dei diritti dei lavoratori. Adesso, dopo anni e anni di scelte che hanno alienato alla pseudo-sinistra gran parte della tradizionale base elettorale operaia, ecco che uno dei tanti viandanti che attraversano il caravanserraglio del Partito democratico ha deciso di interpretare in modo falso e strumentale le nostre posizioni sul Dl 76 cosiddetto ‘Iva-Lavoro’”. Lo dicono i deputati del MoVimento 5 Stelle Walter Rizzetto e Gessica Rostellato, membri della commissione Lavoro, rispondendo alle dichiarazioni dell’esponente Pd Francesco Ribaudo.

“Il MoVimento 5 Stelle, in commissione congiunta Lavoro e Finanze, ha fatto semplicemente notare una cosa che tutti sanno da decenni – aggiungono Rizzetto e Rostellato – ossia che gli aiuti e gli incentivi a pioggia non hanno mai modificato radicalmente le condizioni del Meridione d’Italia. Senza riforme strutturali e senza la creazione di un sano ambiente d’impresa, non si può pensare di risollevare le sorti del Sud Italia, che pure può e deve giocare un ruolo fondamentale per la ripresa italiana. Noi stiamo lavorando per un reale taglio del costo del lavoro, per sburocratizzare l’attività imprenditoriale, per dare ossigeno all’economia sostenibile e per affermare le ragioni della legalità e della trasparenza. Istanze lontanissime dalla maggioranza delle larghe intese che da ieri ha come dominus un pregiudicato per reati fiscali”.
I deputati M5S chiudono: “La verità è che il decreto 76 contiene dei pannicelli caldi inutili e disarticolati. Stanzia poche risorse e pure mal distribuite. Ci fa sorridere che Ribaudo, che ha tra l’altro tenuto per due mesi la doppia poltrona di sindaco e parlamentare, ora parli di lavoro e incentivi ai giovani. La Sicilia e il Sud sanno riconoscere e distinguere tra chi propina le solite ricette assistenzialistiche e chi ha a cuore davvero la rinascita del Mezzogiorno e dell’Italia intera”.

MoVimento 5 Stelle
Camera dei Deputati

giovedì 1 agosto 2013

Continua il botta e risposta fra il Movimento 5 Stelle ed il deputato della Lega Nord Gianluca Buonanno


Fà i dispetti come i bambini,che abbiano sbagliato nome? invece che  parlamento non dovrebbe chiamarsi asilo?
il PD E PDL votano contrario tutto quello che presenta il M5S,il leghista Bonanno quando presiede  Luigi Di Maio e un dispetto dietro l'altro.
Si a loro di varare leggi buone non interessa, il nemico non deve passare e il M5S e il nemico che potrebbe mandarli tutti a casa 

Da fanpage.it sul caso ‪#‎Buonanno‬

<< Continua il botta e risposta fra il Movimento 5 Stelle ed il deputato della Lega Nord Gianluca Buonanno, per la verità non nuovo ad iniziative al limite del grottesco. Come vi abbiamo raccontato nelle ultime settimane il leghista ha ingaggiato una battaglia personale contro le posizioni di Sinistra Ecologia e Libertà, in particolar modo sul tema dei diritti civili. Il punto è che spesso Buonanno si è trovato a fare i conti con la presidenza di Luigi Di Maio, deputato del Movimento 5 Stelle che si era visto costretto finanche ad allontanarlo dall'Aula. Buonanno, che ad inizio legislatura aveva anticipato di voler “prendere a calci…” i parlamentari grillini, evidentemente non l'ha presa bene e nella seduta di ieri è stato protagonista dell'ennesimo intervento provocatorio, sempre nel corso della reggenza dell'Aula di Di Maio.

Il deputato campano ha dunque deciso di scrivere una lettera alla Presidente della Camera Laura Boldrini, per chiedere sanzioni nei confronti del deputato leghista: “Buonanno si è abbandonato ad affermazioni ingiuriose ed offensive nei confronti del gruppo parlamentare di Sinistra Ecologia e Libertà, in particolare lasciando trasparire un grave atteggiamento omofobo, che ritengo inaccettabile in un'Aula parlamentare. […] Purtroppo, analogo grave episodio si è nuovamente verificato, sempre nel corso di un mio turno di Presidenza, con espressioni simili e altrettanto gravemente ingiuriose ed omofobe, nella seduta del 30 luglio scorso. Pertanto mi trovo costretto a richiederLe di inserire la questione all'ordine del giorno del primo Ufficio di Presidenza utile, affinché possa valutare l'irrogazione di sanzioni volte a censurare gli inammissibili comportamenti di cui si è reso responsabile lo stesso deputato Buonanno“ >>

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