domenica 22 settembre 2013

Alessandro Di Battista; vale sempre la pena e lo dobbiamo fare tutti


Vi racconto una storia. Qualche settimana fa' mi contatta una signora per un incontro a Nepi. Oggi, con la mia coinqulina partiamo e andiamo all'incontro. Arriviamo a casa della signora, io mi aspettavo un bel gruppo di persone (ieri a Ciampino c'era tanta gente) e invece c'era soltanto lei con una sua amica. Era mortificata, mi ha raccontato delle difficoltà incontrate a convincere le persone a partecipare. Si sentva in colpa per avermi fatto fare tanta strada. Questa signora vive in una bella casa vicino al bivio per Ronciglione. Mi ha colpito il suo giardino. Era curatissimo, piante di limoni e arancia, uva fragola e delle strane piante tropicali delle quali non conosco neppure il nome. Si notava amore in quel giardino, attenzione, impegno. Questa signora e' stata operata da poco di tumore, gli hanno asportato una scapola ma nonostante questo suo problema il giardino era curatissimo, e lo cura lei da sola. Abbiamo preso un caffè, ci ha offerto dei pasticcini cioccolato e nocciole molto buoni e mi ha fatto salutare suo marito in collegamento via skype dal Congo. Abbiamo parlato di politica, gli ho raccontato qualcosa e lei mi ha parlato della sua sofferenza, della sua frustrazione nel vedere l'assenza di partecipazione in tante, troppe persone. Ora perché vi racconto tutto questo? Perché la nostra rivoluzione e' una rivoluzione di processo, non di prodotto. Per me essere andato da lei e' stato bellissimo. Ha fondato un meetup, lo ha fatto con un suo amico, sono in pochissimi ancora. Mi ha detto che a Nepi presto ci saranno le elezioni ma non si sentono ancora pronti a partecipare. Io la ascoltavo, vedevo la sua faccia, un po' triste, un po' imbarazzata ma piena di speranza. Mi ha fatto qualche domanda su come far partire un gruppo territoriale. Aveva un deputato a casa e non ha chiesto un favore, non mi ha chiesto neppure troppo del nostro lavoro (e' informatissima), no, mi ha chiesto come poter far partire un gruppo, mi ha chiesto quel che può fare lei! In macchina, andando ad Anguillara (dove abbiamo festeggiato un anno di nascita del meetup) parlavo con Irene, la mia coinquilina, e le dicevo che se il 50% degli italiani avessero il coraggio, la tempra, la cocciutaggine e l'amore di questa signora l'Italia sarebbe un paradiso in terra. Due persone che si mettono assieme e pensano a cosa fare per un territorio sono un esempio di potenza. Hanno un potere inimmaginabile. Vi invito ad essere come questa signora. Ieri poteva chiamarmi e dirmi: “Ale, non venire, siamo 4 gatti, non vale la pena”. E invece ne vale la pena, eccome. Stiamo cambiando un processo, se non toppiamo i risultati arriveranno e l'Italia sarà come quel giardino, curatissimo, con l'uva fragola, con gli agrumi e con delle piante tropicali delle quali non conosco neppure il nome. A riveder le stelle!

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