mercoledì 24 luglio 2013

Diario quotidiano – Le otto questioni di merito non rimaste del M5S

Diario quotidiano – Le otto questioni di merito non rimaste del M5S

Carissimi,
Il diario del M5S di Carla Ruoccocredo che abbiate appreso dai giornali la notizia del giorno. No, non mi riferisco alla nascita del Royal Baby né alla visita del Papa in Brasile. Diciamo che è la notizia del giorno per quanto riguarda l’Italia: la decisione del Governo di porre la questione di fiducia sul Decreto del Fare. E’ vero, man mano che passano le ore questa notizia scivola sempre più in basso rispetto a quelle in primo piano sulle testate online e non dubito che anche i telegiornali cercheranno di far passare questo scandalo in sordina, sbattendola dopo qualche servizio esclusivo sul totonome del figlio di William e Kate o qualche spottone elettorale per il Governo Letta che comprenda, magari, i contratti flessibili per il modello Expo (un’ulteriore contributo per rendere più flessibile il mercato del lavoro dato che, com’è noto, ce n’è un gran bisogno). Ma, nonostante i tentativi della nostra incorreggibile stampa di regime, la fiducia sul dl del fare è una di quelle porcate che noi non permetteremo siano passate sotto silenzio grazie alla sapiente opera di qualche burattinaio del piccolo schermo.
Per questo motivo chiediamo anche la vostra collaborazione e il vostro aiuto, al fine di non consentire che ancora una volta il Governo delle larghe intese la faccia franca, vedendo le sue malefatte relegate in qualche trafiletto a pagina 8 per puro dovere di cronaca. Già, perché l’Esecutivo di Gianni.., pardon, di Enrico Letta, stavolta l’ha fatta grossa e per più di una ragione.
Anzitutto aveva sostenuto che mai e poi mai sarebbe ricorso alla fiducia. Eccolo qua, dopo neppure 100 giorni a ricorrere per la seconda volta alla fiducia. Fossero almeno 2 i provvedimenti impegnativi che ha presentato… in realtà questo è il primo di qualche spessore che si può intestare dato che la scorsa volta, sulle emergenze ambientali, si trattava di un provvedimento ominibus senza particolari impegni di spesa. E questo…. Beh, se lo vogliamo considerare un provvedimento importante vogliamo proprio essere buoni! Il decreto del tanto per fare è il vuoto pneumatico concentrato in 86 articoli. Ciò che c’è di pieno è qualche mancia agli amici degli amici.
Ma c’è un’altra ragione per cui il fatto di porre la questione di fiducia su questo decreto del fare l’affare è un vero e proprio scandalo. Il motivo è che il presupposto su cui il Governo si è basato per giustificare questa decisione è il comportamento ostruzionistico del MoVimento 5 stelle. Comportamento ostruzionistici?!? Noi avevamo accettato di ridurre i nostri emendamenti ad otto questioni di merito su cui avremmo voluto ottenere qualche risultato positivo. Si trattava delle seguenti: riduzione dei contributi cip6 per assimilate ed inceneritorivincolo degli incentivi aziendali contro la delocalizzazione, istituzione di un fondo per le Piccole e Medie Imprese dove versare le eccedenze degli stipendi dei politicipiù trasparenza per la Cassa Depositi e Prestitil’estensione della Tobin tax sul trading in giornata,nessuna deregulation per le sagome deli edifici demoliti e ricostruitiil tentativo di ricalibrare l’Iva sui servizi portuali, il pagamento degli stagisti del Ministero della Giustizia. Non erano proposte totalmente irrealizzabili, non si trattava di questioni ideologiche su cui non potevano assolutamente fare passi indietro. Semplici misure di buon senso che avrebbero migliorato la vita a qualche cittadino in più e che non avrebbero richiesto nuove coperture, dato che noi avevamo già provveduto ad identificarle.
La loro risposta è stata un semplice no. Ora ditemi: quali erano le alternative sul tappeto? Cosa avremmo dovuto fare? Tornare indietro con la coda tra le gambe accettando di prenderci l’intero pacchetto senza poter vedere accettata neppure una nostra singola proposta? L’unica possibilità CUI CI HANNO OBBLIGATI è stata quella di presentare tutte le nostre proposte, in modo che essi si prendano la responsabilità di rigettarle in blocco. E vi garantisco che dentro questo articolato di porcate cui avrebbero potuto rinunciare ce ne sono eccome! Misure clientelari, elargizioni a microcategorie per interessi elettorali. Favori e mance. Più un sacco di fuffa.
Rigettare i nostri emendamenti significava voler negare la nostra possibilità di partecipare all’iter legislativo, così come porre la questione di fiducia è l’ennesimo atto per esautorare il Parlamento, precludendogli di diventare la sede di mediazione tra interessi diversi che dovrebbe essere. Il Governo ha scelto ancora una volta la via de conflitto, rigettando quella del dialogo. Ora non ci resta che continuare per la nostra strada sapendo che non siamo soli. Aiutateci a comunicare quello che tv e giornali vorrebbero oscurare! Restate al nostro fianco!
Stasera a Rai Parlamento ho parlato della riforma del catasto e della tassazione sugli immobili. Presto pubblicherò tutto su facebook e qui sul blog!
Intanto a domani. Penso si tratterà di una giornata molto lunga! Non fateci mancare il vostro supporto!
Un caro saluto
Carla Ruocco

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