domenica 21 luglio 2013

AUGURI GRANDE BEPPE


 

sabato 20 luglio 2013

Alessandro Di Battista , un nostro parlamentare


Un ragazzo giovane e tanto serio e motivato ,questi sono i politici che vogliamo..
Da leggere tutto , a me sono venuti i brividi 
  • Stamattina mi sono alzato presto e sono andato a correre. Sono arrivato alla Sagrada Familia e poi fino alla spiaggia della Barceloneta. Era tempo che non passavo qualche ora da solo. Ho pensato un po' a come sta il nostro Paese. Ero e sono molto ottimista, nonostante la merda che ingoiamo quotidianamente come cittadini e nonostante i drammi che vivono le persone e che non mi fanno dormire la notte. Ho pensato alle frasi che mi e ci scrivete (a noi, vostri dipendenti in Parlamento). “Non puoi tornartene in Latino America, devi fare assolutamente una seconda legislatura, tu ci servi qui'”; “guadagnate troppo poco per il lavoro che fate”; “finalmente mi sento rappresentato”; “mamma mia, come fate a lavorare li' dentro? Io non ce la farei mai. Grazie per quello che fate”. Ora paragonate queste frasi a quelle che diremmo, o abbiamo detto, ai politicanti di professione negli ultimi 20 anni. Incredibile. Il cambiamento e' già in atto. Certo non abbiamo ancora cambiato l'Italia e il motivo e' uno soltanto. C'e' chi, anche tra gli elettori M5S, sostiene che forse abbiamo preso troppi voti. Che sarebbe stato meglio un 15% per iniziare e farci le ossa senza dover giustificare in continuazione il NO all'alleanza con il Partito Derogatico. Io non la penso cosi'. Ne abbiamo presi troppo pochi. Con un milione di voti in più avremmo già cambiato l'Italia. Con un mese in più di campagna elettorale avremmo convinto tanta più gente e non e' un caso che ci abbiano fatto votare sotto la neve a febbraio. Sapevano che se si fosse votato a maggio avremmo vinto noi, noi da soli. La casta ha prolungato la propria agonia a scapito dei cittadini. Immaginate l'Italia se avessimo preso più voti (senza il 3% di SEL il PD non avrebbe avuto il premio di maggioranza). A quest'ora avremmo Rodota', un grande costituzionalista, Presidente della Repubblica al posto del Sovrano assoluto (a quanto pare innominabile) che guardava di buon occhio i carri armati sovietici che marciavano sugli studenti di Budapest. A quest'ora B. sarebbe ineleggibile, a quest'ora avremmo bloccato il TAV e dato voce al popolo della Val di Susa che, giustamente, vuole decidere sul proprio futuro. A quest'ora avremmo dato speranza ai tarantini di Tamburi, avremmo bloccato ogni finanziamento pubblico ai partiti. A quest'ora avremmo una legge sul conflitto di interessi e nessun condannato potrebbe più diventare un parlamentare. A quest'ora il Parlamento starebbe scrivendo delle leggi e non starebbe soltanto passando le carte del governo. A quest'ora avremmo il reddito di cittadinanza. Non avremmo permesso l'evasione del grande gioco d'azzardo, non avremmo rapito una donna con la sua bambina e non le avremmo rispedite in Kazakistan. A quest'ora sarebbe passata la mozione Giachetti (un deputato del PD) e avremmo abolito il porcellum. A quest'ora i nostri militari avrebbero già lasciato l'Afghanistan e il programma F35 sarebbe morto e sepolto. A quest'ora l'MPS sarebbe una banca nazionalizzata. A quest'ora avremmo già detto ai tecnocrati europei “i numeri contano, ma il popolo conta di più!”. A quest'ora l'Italia sarebbe un paese normale. Abbiamo preso pochi voti purtroppo, ma e' solo questione di tempo. La costruzione della democrazia diretta e la fine del sistema partitico e' alle porte. Non molliamo adesso. Stiamo, tutti assieme, facendo la storia. Ho pensato a tutto questo mentre correvo e avevo, ripeto, nonostante la tragedia che e' diventata la nostra Repubblica, il sorriso stampato in faccia. Grazie per tutto quello che fate e per il sostegno che ci date. Ma possiamo, tutti quanti, fare di più. Presto i cittadini saranno Governo. Il 51% e' meno lontano di quando possa sembrare, credetemi. A riveder le stelle!

VORREI2: TANTISSIMI AUGURI BEPPE

VORREI2: TANTISSIMI AUGURI BEPPE: 21 LUGLIO 2013, IL TUO  COMPLEANNO BEPPE  QUESTA FOTO TI RAPPRESENTA ALLA GRANDE  NON POTEVI PASSARE  E PER FARTI VEDERE DALLA GENTE C...

TANTISSIMI AUGURI BEPPE

21 LUGLIO 2013, IL TUO  COMPLEANNO BEPPE 
QUESTA FOTO TI RAPPRESENTA ALLA GRANDE 
NON POTEVI PASSARE  E PER FARTI VEDERE DALLA GENTE CHE TI ACCLAMAVA 
SEI SALITO SULLA CAPPOTTA  DI UNA MACCHINA 
LO HAI FATTO ANCHE PER EVITARE DISORDINI E LA 
GENTE HA CAPITO E COME SEMPRE I DISORDINI 
NON CI SONO STATI
TANTISSIMI AUGURI GRANDE UOMO 
RIMANI COME SEI E SEI SEMPRE STATO 
MILIONI DI PERSONE TI SEGUIRANNO SEMPRE 


 

venerdì 22 marzo 2013

LOREDANA BERTÈ CONTRO BORG: "MI DEVE MILIONI. VOGLIO IL DIVORZIO"



 Loredana Bertè non trova pace
e sempre un cavallo pazzo ma genuina
quello che ha da dire lo dice
passando appunto per pazza 


MILANO - "Sono "sposatissima" purtroppo! Voglio il divorzio, è un mio diritto!", a parlare Loredana Bertè, sposata a Milano nel 1989 con il tennista Bjorn Borg, che tra l'altro si è recentemente risposato: "Sì, ma è finto quel matrimonio, per legge non poteva risposarsi - ha dichiarato a "Top" -  Lui è bigàmo, a carico ha una denuncia dell'Interpol. Non può mettere piede in Italia, altrimenti lo beccano subito. I miei avvocati dovrebbero andare a cercarlo in Svezia, ma non possono perché non ho ì soldi per anticipare le spese del viaggio. O pago l'affitto di casa o pago gli avvocati".
I legali dell'ex tennista erano venuti a cercarla ("Sì, ma poi sono spariti. Non sapevano dove lui fosse, So solo che mi deve un sacco di soldi. È "nullatenente", ma è introvabile perché è sempre in giro per il mondo") e il "debito" nei suoi confronti è alto: "Un milione di euro all'anno a partire dal 1995. Come risarcimento danni. Per lui, che mi aveva detto "Vieni a casa e basta", sono andata a vivere a Stoccolma, in Svezia, abbandonando l'Italia e rinunciando al lavoro. Sono stata ferma per 6 anni. Questo è un risarcimento minimo, se si tiene conto 
poi dei figli che non ha voluto".
La famiglia non si è allargata perchè " I suoi eredi dovevano essere di puro sangue svedese. Peccato che quest'informazione la madre di Bjorn me l'abbia ' data dopo 6 anni. "Se lo avessi saputo prima a quest'ora non eravamo qua", le ho risposto. In quel preciso momento, da scema, ho deciso di andarmene. Invece ho sbagliato, avrei dovuto rimanere e fargliela pagare cara".
leggo.it

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